– SuperTv Oristano

Data di pubblicazione: 4/14/2010

Immagine Ridimensionata
Proseguono le nostre interviste. Questa volta ci occupiamo di televisione, con alcune domande rivolte a Gianni Ledda direttore dell’emittente Super Tv che ringraziamo per la collaborazione e per le esaurienti risposte alle nostre domande.

Ci può raccontare in quale anno è nata l’emittente e la sua copertura iniziale?
Super Tv nasce a Guspini a metà degli anni ottanta. Per molti anni è rimasta legata al suo paese di origine senza mai allargare il proprio palinsesto ad altre zone. Alla fine degli anni 90, grazie ad un accordo siglato tra la vecchia proprietà, la società NAIK, ed alla società Stampa Service la sede della televisione venne trasferita ad Oristano. Nel 2001 nasce Super Tv s.r.l., con l’obiettivo di acquistare l’intera emittente. Dopo le necessarie pratiche ministeriali la proprietà viene trasferita in capo alla nuova società che ne cambia completamente il volto ed i contenuti.
Da subito si decide di privilegiare la programmazione ed i contenuti di area cattolica. Pur restando sempre svincolata dalla chiesa (nel senso amministrativo), l’emittente si impegna con essa a seguire tutte le principali funzioni religiose della diocesi di Oristano.
Anche la copertura, nel frattempo è cambiata: il ministero delle comunicazioni approva il nuovo piano radioelettrico, permettendo lo spostamento del canale di trasmissione da prima a Seneghe e successivamente a Badde Urbara. In questo modo, pur con una potenza limitata, si può servire una zona più ampia che corrisponde, all’incirca, alla parte del Campidano di Oristano. I canali restano gli stessi: 40 UHF per Badde Urbana e 59 per Arbus.

Quali sono attualmente le zone di copertura del vostro segnale ed in quale mux è possibile ricevervi?
Da quando la Sardegna è passata al digitale terrestre il mux è quello del canale 25 di Videolina. Sulla zona di copertura, a parte il sito “storico” di Badde Urbara, sono attivi alcuni ripetitori che attingono il segnale da Badde: Bosa, Gavoi, ecc.

Siete stati nel giugno 2006, la prima emittente nell’isola ad abbandonare l’analogico per trasmettere esclusivamente in digitale, come mai questa scelta? Siete soddisfatti dell’evolversi del digitale terrestre in questi anni o riconoscete in esso anche alcuni difetti, come il calo di telespettatori che molte emittenti lamentano?
In effetti la nostra scelta, allora giudicata azzardata, fu più dettata da esigenze commerciali che da necessità tecniche. Durante il periodo di sperimentazione digitale alcune emittenti ebbero l’esigenza di acquistare canali analogici per poter testare la nuova tecnologia.
Tra queste vi fu Videolina che ci propose l’acquisto dei nostri canali (40 e 59 UHF). Tra le clausole contrattuali vi fu quella relativa al mantenimento in esercizio di Super Tv. Il contratto prevede, infatti, che Videolina deve veicolare il segnale di Super Tv per i bacini di Badde Urbara e Arbus. Nessuno, al momento della firma, prevedeva l’evoluzione del digitale verso l’SFN (acronimo di Single Frequency Network), ne tantomeno che ci sarebbe stata una rivoluzione totale dei canali assegnati dal ministero. Dopo lo Switch Off la situazione si è stabilizzata ed ora operiamo, come detto, sul canale 25.

Relativamente alla seconda parte della domanda devo dire che, trascorso un primo periodo burrascoso, la nuova tecnologia ci trova pienamente soddisfatti. Il calo dei telespettatori lo si è avvertito solo nel primo periodo (parlo di quello sperimentale). Oggi credo di poter dire che la nostra emittente, non solo ha recuperato i telespettatori, ma ne ha addirittura acquisito di nuovi.
È sufficiente, infatti, fare due calcoli per capire che il solo aumento del bacino d’utenza ha portato dei nuovi potenziali telespettatori, se poi aggiungiamo a questo il fatto che ogni decoder memorizza, indistintamente, tutti i canali (cosa che con l’analogico non avveniva perché la gente abituata a ricevere i soliti canali non faceva un aggiornamento), si capisce come la cosa sia vantaggiosa, soprattutto per le piccole emittenti.

continua nell’articolo completo. Cliccare su leggi tutto

Pensate che la numerazione LCN penalizzi le emittenti locali?
Su questo argomento credo che non si sia ancora fatta chiarezza. Noi piccole emittenti, nonostante regolarmente autorizzate dal ministero ad operare, non siamo state interpellate sul punto. Da quello che so, le “grandi” si sono spartite i numeri bassi, ma sono le prime a non rispettarli visto che il decoder chiede sempre di risolvere i conflitti di numerazione. E poi non capisco perché a livello regionale non viene data la precedenza a tutte le emittenti locali.

A quale target si rivolge l’emittente? Quali sono i programmi più seguiti?
L’associazione cui fa capo l’autorizzazione ministeriale si chiama AS.CUL.T.A., e sta per Associazione Culturale Televisiva Arborense. Il primo obiettivo è quindi quello di fare cultura. Lo facciamo un po’ in tutte le direzioni. Anche se lo statuto privilegia la cultura sarda. Naturalmente dire “cultura sarda” non significa necessariamente parlare di Limba. La nostra storia e le nostre tradizioni ci offrono lo spunto per fare degli approfondimenti su argomenti e su manifestazioni legate al nostro territorio e ci impegniamo, nel limite delle nostre potenzialità, ad essere sempre presenti dove si svolgono conferenze, dibattiti, convegni, ecc., sulla nostra cultura.
Naturalmente siamo anche a conoscenza del fatto che il target di riferimento non può essere particolarmente giovane. Se poi aggiungiamo a questo il fatto che privilegiamo i programmi di area cattolica, credo si possa dire che il nostro è un pubblico adulto.
I programmi più seguiti sono senz’altro il TG Oristanese, che, come indica il nome stesso, offre uno spaccato quotidiano della città di Oristano e la sua provincia. Ed ancora tutti gli approfondimenti (Dentro la notizia).

Ritenete che l’uso di Facebook, dei blog, e dello streaming possa essere un mezzo fondamentale per un’emittente televisiva?
Non faccio uso ne di Facebook ne ricorro ai blog per esprimere il mio punto di vista. Sono, per me, dei mezzi subdoli dove chiunque, anonimamente, ha la licenza di offendere, denigrare o fare cose peggiori. Chiunque vuole esprimere il suo pensiero può scrivere ai nostri indirizzi di posta elettronica e noi siamo lieti di accoglierlo. Nella piccola esperienza che abbiamo avuto, collegati al sito villaurbana.net, mi sono accorto che la discussione si stava trasformando in pure offese al nostro operato solo perché in quel periodo mi ero schierato a favore della costruzione di antenne per la telefonia. Ripeto, solo offese gratuite e niente di costruttivo: questo sono i blog.
Per quanto riguarda lo streaming, ritengo di poter dire che sono più che favorevole. Da anni offriamo questo servizio e ne siamo più che soddisfatti.

Nel giugno 2008 siete passati da una srl, ad una tv comunitaria gestita tramite l’associazione culturale Televisiva “Arborense”. E’ più difficile gestire una srl o una comunitaria? Quali sono state le motivazioni principali che vi hanno portato a questo passaggio?
[/i]Bisognerebbe fare un escursus troppo lungo, che però intendo sintetizzare. La legge sulle televisioni, così come concepita da Oscar Mammì nel 1990, non lascia molta scelta: o fai una televisione commerciale oppure lo fai comunitaria. La differenza tra le due forme giuridiche è notevole. A titolo di esempio si può dire che se opti per la prima devi mettere in conto un giro di affari di almeno un milione di euro (un milardo di lire negli anni novanta). Se invece utilizzi la seconda forma, non si deve prendere in considerazione nessun giro d’affari, in quanto si tratta di una forma associativa senza scopo di lucro. È sufficiente, cioè, coprire le spese e chiudere il bilancio in pareggio. Ma questa non è la sola ragione, una altro esempio lo si può fare relativamente al personale da impiegare all’interno dell’emittente. Una Tv commerciale deve avere almeno quattro dipendenti, regolarmente assunti e assicurati. Quella comunitaria non ha obblighi occupativi.
Quando, nel giugno del 2008, abbiamo fatto questa scelta per noi è stato come rinascere. Sono caduti molti vincoli, soprattutto relativi ai canoni di concessione e all’obbligo di conservare un capitale sociale di oltre 150.000 euro.
Quindi si intuisce che gestire una tv comunitaria è molto più semplice, rispetto ad una srl
Tra i “contro” vi è il limite di affollamento pubblicitario. Esso non può superare il 5 % orario, quindi tre minuti all’ora. Ma non lo abbiamo mai superato, nemmeno quando eravamo una Tv commerciale!!![/i]

Avete dei progetti di espansione futura o novità nella programmazione?
Per quanto riguarda Super Tv non ci sono all’orizzonte sostanziali novità, almeno per il momento. Stiamo valutando un riassetto della redazione giornalistica, ma per quanto riguarda il palinsesto continueremo su questa linea. Ci saranno invece novità riferite ad altre realtà per le quali, al momento, intendo mantenere il riserbo. Certo è che il Digitale Terrestre offre molte opportunità, basta solo intuirle e coglierle. E comunque voi amici di Sardegnahertz sarete informati quanto prima, anche se abbiamo capito che non vi sfugge nulla per quanto riguarda l’etere sardo

Concludendo ringraziamo l’emittente per la collaborazione e ricordiamo a tutti i lettori che Super Tv Oristano è ricevibile nel canale 25 (506 Mhz) mux Videolina 2. sito internet:https://www.supertvoristano.it/