Sede Rai Sardegna: l’allarme dei sindacati

Giorni fa in una nota la Rsu RAI Sardegna e le segreterie Regionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Snater, hanno denunciato “il lento declino della sede RAI di Cagliari e l’erosione dell’organico che compromette l’operatività della sede al punto che si va avanti solo grazie ai sacrifici e al senso di responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici che sembrano gli unici interessati al futuro della sede regionale della RAI.

Tutti noi avevamo gioito per la firma della convenzione firmata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per l’informazione e l’editoria, per la ipotesi di crescita dovuta alla produzione di programmi televisivi e radiofonici in lingua sarda. La convenzione, vista anche l’entità delle risorse, poteva e doveva essere un’opportunità per creare nella nostra isola nuova occupazione con l’assunzione per il tempo in cui questa è vigente di giovani sardi che si sarebbero formati nella principale azienda radiotelevisiva del Paese. Ci chiediamo come sia possibile non aver trovato le risorse per rafforzare strutturalmente la sede, continuando a preferire appalti esterni”.

La nota prosegue poi specificando che “assistiamo nell’indifferenza totale della Regione Sardegna all’indebolimento della nostra sede regionale, nonostante i proclami fatti sul costante monitoraggio da parte del comitato istituito e composto da Governo, Regione sarda e RAI. Questo quadro negativo esteso tanto al settore tecnico che a quello organizzativo è rimasto tale nonostante il continuo confronto con i vertici del settore Sedi Regionali e la precisa e puntuale denuncia dei sindacati, con la conseguenza che il rischio di arrivare presto ad una paralisi dell’operatività è sempre più concreto”.

“Non è più possibile rimandare ulteriormente il confronto sulla sede RAI Regionale, da anni denunciamo il depauperamento della sede Regionale – evidenzia Marianna Stara, Segreteria Regionale Uilcom Sardegna -. Il mancato reintegro del personale ci ha portato ad una situazione in cui vi sono delle carenze strutturali persistenti. I lavoratori non possono continuare a coprire le carenze dell’organizzazione. La sede non può rimanere senza un direttore e senza un responsabile della produzione. A tutto questo si aggiungono problemi strutturali della sede di viale Bonaria noti da tempo, mezzi tecnici rotti e mai sostituiti. Auspichiamo da parte della Regione Sardegna un intervento immediato atto sia a monitorare l’andamento della convenzione (che si nutre quasi esclusivamente di appalti esterni) sia la situazione generale della Sede Regionale”.