Norvegia, uno switch-off parziale – Editoriali – notizie

Ha fatto molto scalpore ed è circolata su tutti i quotidiani ed i  social network la notizia dello switch-off definitivo della radio fm da parte della Norvegia, per il passaggio al sistema DAB.
Così Repubblica in un recente articolo: “È una fine annunciata, quella delle trasmissioni in modulazione di frequenza. Solo che nessuno si immaginava avvenisse così in fretta. La tecnica di trasmissione più usata al mondo dalla seconda metà del secolo scorso e sinonimo della radio così come la conosciamo oggi, potrebbe presto sparire. A fare da apripista è la Norvegia che dal 2017 sarà il primo paese al mondo a spegnere l’FM per adottare un protocollo digitale che promette di portare nell’etere una qualità paragonabile a quella del compact disc.”

La realtà non è però così semplice. Sul DAB si è già scritto un po’ ovunque, immagino quindi il lettore sia già in grado di comprendere i pro e contro di questa tecnologia.

Vi sono invece una serie di osservazioni da fare sullo switch off norvegese che in pochi hanno notato:dabnor
1) Passare al DAB non significa incentivare lo streaming: Non si capisce quindi come mai chi fa web radio sia così entusiasta della scelta norvegese. Semmai è l’esatto contrario, l’avanzare del digitale anche via etere potrebbe ostacolare la diffusione delle web radio.

2) La banda FM, non muore! Come riporta anche il sito https://www.radiosurvivor.com/2015/04/ … -local-radio-association/ le piccole emittenti potranno trasmettere ancora in modulazione di frequenza. Quindi di cosa stiamo parlando, dove sarebbe lo switch off? Si evidenzia nell’articolo che:

– lo switch-off non è ancora definitivo in quanto richiede l’approvazione del parlamento
– oltre 200 emittenti locali e comunitarie potranno continuare la trasmissione in fm
– Secondo la NFL  (l’associazione di emittenti locali) l’adozione del DAB è il risultato di una spinta da parte di  DigitalRadio Norge e non dalla domanda dei consumatori. Altre precisazioni vengono fatti sulle percentuali di ascolti via DAB molto più bassi da quanto si è letto in giro in questi giorni, e sulle perplessità dovute ad esempio agli automobilisti stranieri, che con un autoradio tradizionale saranno tagliati fuori dall’ascolto di comunicati importanti come quelli del traffico, avvisi di emergenza e notiziari.

3) Contemporaneamente all’annuncio norvegese è arrivato il quasi ripensamento da parte di Svezia e Finlandia https://portale.italradio.org/index.ph … func=display&sid=3392

Sono “piccoli” dettagli che non hanno trovato spazio in questi giorni, in cui si grida al miracolo per una tecnologia ormai obsoleta che alcuni (ossia coloro che hanno investito in questo) sperano venga adottata anche nel nostro paese, dimenticandosi che  sopratutto per le emittenti locali, il vero problema non è il tipo di trasmissione ma è l’assenza di validi contenuti.