– Inaugurato Il cavo Sapei che unisce Sardegna e Penisola. Quali vantaggi?

Data di pubblicazione: 3/17/2011

sapei

Proprio oggi e nel momento in cui il disastro Giapponese ha accentuato il dibattito sul tema energetico  è stato inaugurato da Terna il cavo Sapei.

Si tratta di un nuovo elettrodotto sottomarino che vanta come vedremo numeri da record e che unisce la Sardegna con la penisola italiana.

Ma prima di vedere i numeri chiariamo i motivi della sua nascita.
L’isola, la cui potenza elettrica rappresenta il 4.1% di quella installata in Italia, vanta una sovrapproduzione di corrente elettrica grazie sopratutto alle centrali alimentate a carbone e scarti di raffineria. I poli principali, conseguenza  del grande progetto (e fallimento), di industrializzazione dell’isola sono le centrali  del Sulcis (Portoscuso), Fiume Santo e Saras. A queste si aggiungono altre centrali idroelettriche, eoliche ed in piccola parte solari per un totale di oltre 3000MW di potenza installata, pari quasi al doppio dell’attuale fabbisogno energetico dell’isola.

Il problema è che queste centrali richiedono l’importazione di materia prima ed in molti casi sono ormai da considerarsi obsolete.

La conseguenza quindi è che nonostante la sovrapproduzione i prezzi  dell’energia sono i più alti di tutta la nazione.

Che la Sardegna sia indipendente ed abbia un sistema autonomo è dimostrato anche dal blackout che vide coinvolta l’intera penisola  il 28 settembre 2003,  dovuto probabilmente ad un’abete che in Svizzera avrebbe tranciato i cavi di una linea di alta tensione determinando poi un sovraccarico di tutta le rete elettrica.Solo la nostra isola ed alcuni isole minori furono risparmiate dal blackout.

Nel 1965 l’isola venne unita all’Italia attraverso un cavo chiamato SACOI, con lo scopo di utilizzarlo in situazioni di emergenza importando o esportando energia verso la penisola.In concreto, come facile immaginarsi, è stato utilizzato solo per esportare l’energia, vista l’abbondanza citata in precedenza.

Questa vecchia linea da Suvereto in provincia di Livorno, passa poi per Lucciana in Corsica ed arriva a Codrongianus. Ovviamente si compone sia di linee aeree che di cavi sottomarini per una lunghezza totale di 385 km e con una potenza massima di 200 MW su 200kV che sono attualmente impiegati.

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L’inaugurazione oggi del cavo SAPEI è dovuta come specifica l’azienda Terna nel suo sito ufficiale da alcune considerazioni:

1) La dismissione nei prossimi anni del vecchio cavo SACOI di cui abbiamo parlato in precedenza

2) L’aumento della sicurezza del sistema sardo in quanto attraverso il cavo è possibile in caso di emergenza importare il 50% del fabbisogno dell’isola

3) la possibilità di fornire dalla Sardegna una migliore copertura del fabbisogno della regione Lazio e del centro Italia

4) L’opportunità per gli operatori di partecipare con minori vincoli alle contrattazioni del mercato elettrico.

5) La possibilità di esportare dalla Sardegna verso il continente energia ottenuta attraverso centrali idroelettriche e con altre fonti energetiche alternative.

Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha affermato che Sapei “si colloca all’interno della strategia energetica nazionale” che punta alla “realizzazione di grandi infrastrutture energetiche per razionalizzare la rete, ridurre i prezzi delle bollette, diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e attivare nuovi investimenti. La modernizzazione e l’efficienza delle nostre reti energetiche resta una priorita’ dell’azione di Governo“.

E’ chiaro come in tutto questo sia necessario andare oltre i proclami ed i numeri e che si facciano al più presto dei chiarimenti per sapere realmente quali sono i vantaggi per la nostra isola o se come in precedenza si  continuerà con  un eccesso di produzione, (con la conseguenza degli alti costi per i sardi), in modo da  permettere poi l’esportazione dell’esubero in altre regioni.

L’opera consente un risparmio di 70 mln di euro all’anno grazie alla rimozione dei colli di bottiglia tra la Sardegna e la penisola. Ma non è ancora specificato chi risparmierà questi 70 mln di euro.Il cavo collega Latina a Fiumesanto, ma l’evento oggi è stato tale per Latina,  da noi non si trova nessun cenno neanche nel sito delle regione Sardegna.

Ma vediamo quindi i numeri di questo cavo:

1)più lungo al mondo a 1000 MW

2)più profondo al mondo 1640 metri

3)top investimento di 750 mln di euro

4)più veloce: autorizzato in 14 mesi

5)più tecnologico d’Europa

6)più sostenibile: posa no-impact

7)più lungo del Mediterraneo 435 km

8)più potente: 500kw di tensione

9)le due più grandi stazioni elettriche di conversione in Italia

10) E’ stata usata la più grande nave posacavi al mondo.

Visti tutti questi grandi numeri, non poteva mancare un sito internet per l’occasione: https://www.sapei.it/Home.aspx

Cristian Puddu
www.sardegnahertz.it