Fine degli scambi per Radio Padania? – Editoriali – notizie

E’ passato tanto tempo dalla prima segnalazione riguardante l’attivazione di Radio Padania nell’isola. In seguito ulteriori frequenze hanno sconvolto anche in Sardegna (o meglio soprattutto in Sardegna) il panorama delle frequenze radiofoniche.

Ricordo, a quanti potrebbero sorprendersi che Sardegnahertz, è stato probabilmente uno dei primi siti anni fa ad aver sottolineato il problema, lanciando anche una petizione contro le attivazioni di Radio Padania. padania_f
Considerando che questo sito nasce soprattutto per valorizzare le emittenti locali dell’isola, la mia posizione supportata dalla maggior parte dei collaboratori, è sempre stata abbastanza chiara sull’argomento: L’attivazione di queste frequenze a lungo termine, rappresenta sempre  un danno per le emittenti locali ed è fonte di disturbi e di interferenze.  Da  parte di chi può permettersi di entrare nel “gioco”  è un ‘raggiro’ per superare le attuale normative; mentre altri in passato hanno pagato le frequenze a caro prezzo.
Non porta vantaggi inoltre il fatto che l’emittente locale “YYY” attivi nuove frequenze se poi sullo stesso bacino insieme a queste vengono attivate, grazie allo stesso sistema, anche i network nazionali.

L’argomento in questi giorni è nuovamente d’attualità grazie  alle numerose attivazioni in Sicilia, regione dove evidentemente, ci sono editori che si fanno più scrupoli di quelli presenti in Sardegna. A partire da Salvatore Giordano, editore dell’emittente palermitana Primaradio uno dei primi ad aver denunciato l’occupazione delle frequenza da parte del carroccio.

Nei giorni scorsi Riccardo Nuti (portavoce della camera per il Movimento 5 Stelle, non a caso eletto nella circoscrizione XXIV SICILIA 1 ) ha presentato un’interrogazione, sottolineando per la prima volta dal punto di vista politico il problema a livello nazionale vedi link
Ma va ricordato che già in passato appelli da politici regionali hanno portato ad un nulla di fatto.

E’ importante inoltre sottolineare che il 12 aprile 2014, secondo il parere del l’Avvocatura Dello Stato la cessione (anche mediante contratto di permuta) degli impianti, attivati dalle radio nazionali comunitarie ai sensi dell’art. 74, comma 2 della legge n. 448/01, è illegittima.

Che la situazione stia cambiando, lo dimostrano anche le numerose frequenze di RETE5, acquisite da ex frequenze di Radio Padania,  passate frettolosamente  a Rete5-Lattemiele , (non per fare una cortesia agli amanti di Lattemiele) ma semplicemente perché le è stato imposto di regolamentare le emissioni  in quanto Rete5  trasmetteva in realtà contenuti ben diversi da quelli presenti nell’emittente originale, e con una “programmazione” diversa su ogni postazione.
Emittente che nell’isola si è dimostrata come una presenza  temporanea, aleatoria accesa talvolta per settimane o mesi, per poi cedere nuovamente la frequenza.

Per la prima volta pertanto la strada per Radio Padania potrebbe diventare in salita. Per sapere quanto sarà ripida, non resta che attendere eventuali sviluppi nella vicenda.

Cristian Puddu