– Difficile per Google rimuovere tutti i contenuti Mediaset

Data di pubblicazione: 12/17/2009

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Immagine Ridimensionata
fonte: www.punto-informatico.it

Roma – YouTube non ha diritto di sfruttare economicamente la pubblicazione da parte dei suoi utenti di clip distillate dalla trasmissione Il Grande Fratello 10.
YouTube deve provvedere autonomamente alla rimozione di tutti i video postati dagli utenti, tutti i contenuti che contengano immagini statiche o dinamiche della trasmissione, dagli estratti del programma passando per i servizi giornalistici e per i mashup creati dai cittadini della rete. L’ordinanza della nona sezione civile del Tribunale di Roma, nel quadro del contenzioso in atto tra RTI e la piattaforma di sharing, parla chiaro: il Grande Fratello non deve trovare spazio su YouTube, YouTube trae frutto dai contenuti che consente ai suoi utenti di pubblicare e per questo non può esimersi dal ruolo editoriale del controllo. È stato “riconosciuto – annuncia Mediaset – il diritto d’autore degli editori anche su Internet”. “Faremo ricorso”, promette Google.

Google aveva tentato di difendersi sottolineando il proprio ruolo di inerte fornitore di spazio a favore degli utenti, aveva tentato di contestare a RTI l’impossibilità di sottoporre a controllo tutti i contenuti postati dagli utenti, aveva mostrato all’autorità giudiziaria che è dotata di una policy, che invita gli utenti alla responsabilizzazione, che da tempo mette disposizione degli strumenti come Video ID che consente ai detentori dei diritti di evitare il perpetuarsi delle violazioni, ed eventualmente di proiettarsi in un modello di business che potrebbe portare loro dei frutti. Si tratta di meccanismi modellati sulla direttiva europea sul commercio elettronico, recepita in Italia con il dlgs 70/2003: l’intermediario è responsabile dei contenuti pubblicati dagli utenti nel momento in cui queste violazioni vengono segnalate

‘ordinanza del tribunale di Roma si differenzia profondamente anche da quella emessa da un tribunale spagnolo, in un caso che ricalca in tutto e per tutto quello italiano. Il contenzioso vedeva schierati su fronti opposti Telecinco/Mediaset e YouTube: il tribunale, pur avendo imposto alla piattaforma la cessazione immediata della diffusione online di contenuti protetti da diritto d’autore, ha stabilito che Telecinco dovesse segnalare con precisione i contenuti che YouTube avrebbe dovuto rimuovere. Una procedura, ricordava in quell’occasione YouTube, che non è necessario passi da un tribunale: la piattaforma, ricevuta una notifica da parte del detentore dei diritti, avrebbe in ogni caso agito per rimuovere il contenuto in questione.

Ma il giudice non chiede a RTI di identificare e segnalare i contenuti: Google dovrebbe provvedere autonomamente a rintracciare i video che si scontrano con la legge, a rimuoverli, e ad assicurare che non si verifichino ulteriori violazioni per quanto attiene alle immagini di una intera trasmissione. Google, spiega però a Punto Informatico l’European Policy Counsel Marco Pancini, non dispone degli strumenti che il tribunale vorrebbe attribuirgli. “A Mediaset è già stata offerta la soluzione – ricorda – si tratta dello strumento VideoID, già usato da RAI”. Google, nel rispetto della direttiva sul commercio elettronico, garantisce il meccanismo di notice and takedown: la rimozione dei contenuti avviene solo su segnalazione. Offre inoltre ai detentori dei diritti la possibilità di tracciare i contenuti, di prevenire il ripetersi delle violazioni, di mettere eventualmente a frutto i video caricati dagli utenti: ma si tratta di uno strumento che funziona solo se il detentore dei diritti segnala la presenza dei propri contenuti, e non è possibile anticipare le violazioni di contenuti non identificati in precedenza da chi detiene i diritti. “Un sistema di filtraggio e di monitoraggio come quello prescritto nella sentenza – afferma Pancini – non esiste”.