Sardegna Uno: licenziati 13 dipendenti – News regione – notizie

Dopo la scadenza del contratto di solidarietà avvenuta il 31 gennaio, tredici dipendenti di Sardegna Uno (su un totale di 26) hanno ricevuto oggi la lettera di licenziamento.  Si tratta di cinque giornalisti, quattro tecnici per la messa in onda,  due dell’area produzioni, uno dell’area tecnica e un amministrativo.
In serata sono arrivate le risposte non solo dei sindacati, ma anche dei politici e del presidente della regione Cappellacci che conferma di aver approvato nei giorni scorsi una delibera per acquisire al servizio Digital Library la seconda trance di un gruppo di filmati prodotti dall’emittente.
 Fnsi e l’Associazione della Stampa sarda  denunciano “un atteggiamento aziendale che ancora una volta scarica sui lavoratori il peso di una gestione inadeguata, nonostante i rilevanti contributi pubblici regionali e statali incassati sotto varie forme. I lavoratori di Sardegna Uno hanno subito per due anni il Contratto di solidarietà che ha ridotto il loro stipendio del 33 per cento. Ma neppure questo è bastato. Anzi si sono dovuti rivolgere alla magistratura per il mancato versamento dei contributi al Fondo integrativo ed ora è in corso una indagine della Procura della Repubblica.Il nuovo atto aziendale – scrive la Fnsi – non è, a questo punto, più un’operazione solo di carattere giuslavoristico o socio-economico. Una verifica sulla catena storica delle responsabilità sarà inevitabile. A tutto questo l’Azienda ha risposto con il silenzio, facendo saltare con un pretesto anche l’incontro convocato dal Prefetto di Cagliari per un esame della situazione“.

Secondo i vertici aziendali invece:  “Sardegna Uno vive, ancora una volta, un’ acuta fase di difficoltà, ma lotterà, anche in questa occasione, affinché la pluralità dell’informazione non venga messa in crisi. La tv continuerà ad esistere dotandosi di un nuovo modello organizzativo, in assenza di imprenditori disposti a ripianare annualmente le perdite con proprie risorse personali. In merito alla scelta della nuova proprietà, di non rispondere pubblicamente alle accuse e alle continue provocazioni, in una anomala attenzione delle altre testate giornalistiche, rispetto ad analoghe e ancor più gravi situazioni di crisi nel settore, si ribadisce la convinzione che l’unico modo per risolvere i problemi sia impegnarsi fattivamente alla risoluzione degli stessi. I nuovi editori si dissociano da ogni forma di spettacolarizzazione mediatica, dal trascinamento dell’Azienda in polemiche sui social net, dalla strumentalizzazione dello stato di crisi avviata nei confronti della politica, così come da una campagna di svilimento dell’immagine di un’impresa che vive di immagine. La proprietà ha dato ampia disponibilità al Prefetto per il suo, purtroppo vanificato, tentativo di portare la vertenza dei lavoratori su un tavolo di concertazione. Spiace constatare che parallelamente ad una imponente campagna di comunicazione perpetrata ai danni di Sardegna Uno da una parte dei suoi stessi lavoratori, non abbia mai trovato spazio ne da parte loro ne da parte delle organizzazioni sindacali, l’ipotesi di richiedere all’Azienda, fin dallo scorso ottobre, un solo incontro interlocutorio. Ben conoscendo la disponibilità della Nuova proprietà non solo al dialogo ma anche a fare fronte unico con i lavoratori per la pretesa delle spettanze dovute all’Azienda dagli Enti Pubblici. Le solide fondamenta di Sardegna 1 dovranno attraversare inevitabilmente una radicale e dolorosa fase di ristrutturazione organizzativa, per la prosecuzione di una valida e alternativa proposta editoriale