Padania – Suraci : lo scoop di Italia Oggi – Editoriali – notizie

Nella giornata di ieri 19 ottobre, “Italia Oggi”, quotidiano cartaceo edito da Class Editori riportava la notizia, poi ripresa da diverse altre testate, sulla vendita delle frequenze di Radio Padania a Suraci, patron di RTL 102.5.
L’articolo di Italia Oggi è firmato da Andrea Secchi,  un giornalista che è stato redattore di Mondoradio e collaboratore con Videolina e Radio Nova  (da non confondere con l’attuale Andrea Sechi di Videolina).

Al bravo Secchi va riconosciuto il merito,  di aver avuto il coraggio di scrivere uno scoop che riporta fatti noti a tutti gli appassionati e addetti ai lavori da diversi mesi, ma che misteriosamente non trovavano spazio su nessuna testata giornalistica.

Così ad esempio riportavamo il 29 giugno sul nostro sito (link)
padania_Zeta

I punti principali presenti nell’articolo su Italia Oggi sono i seguenti:
– Viene confermata la cessione da parte di Padania della concessione di Radio Comunitaria Nazionale e al suo posto una concessione locale, acquisita tramite un’emittente locale del nord Italia e quindi limitata ad alcune frequenze importanti del settentrione. In poche parole R.Padania continuerà ad esistere solo nel nord Italia.

– La concessione nazionale insieme alle frequenze  è stata acquistata per 2,1 milioni di euro (cifra smentita da R.Padania) , da Lorenzo Suraci, editore di RTL 102,5 e di Radio Zeta L’Italiana.  Secondo l’articolo, Radio Padania non poteva vendere le frequenze ad una radio commerciale e per questo motivo è nata l’Associazione culturale Radiofonica Comunitaria.

Secchi ricorda come nel 2014, all’emittente della lega sia stata vietata la cessione delle frequenze accese a suo tempo tramite l’emendamento di Caparini.  A dire il vero questo punto non è ben spiegato nell’articolo.
Riepilogo in breve:  la possibilità di attivare ovunque nuove frequenze (possibilità data solo a Radio Maria e Radio Padania) e poi cederle è stato vista da molti editori come un trattamento di favore, ma per altri ancora che hanno fatto accordi con l’emittente del Carroccio è stata l’occasione che aspettavano da una vita per ottenere nuove frequenze. Alcuni link sull’argomento di cui consiglio la lettura

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/ … equenze-e-scappa/1059266/

https://www.sardegnahertz.it/html/xnew … mbi-di-Radio-Padania.html

https://www.sardegnahertz.it/html/modu … s/article.php?storyid=152

– L’articolo di Italia oggi, pone dei dubbi  sul fatto che Suraci intenda realmente utilizzare le nuove frequenze per espandere Radio Zeta. Potrebbe invece realizzare una nuova emittente comunitaria. Alla luce di questa scelta la difficoltà burocratica di attivare un’emittente commerciale come R.Zeta tramite l’associazione Acrc e soprattutto perché Radio Zeta dispone comunque una concessione locale che non può superare i 15 milioni di abitanti.

– Infine viene spiegato del perché nel mese di giugno le frequenze di Padania  cedute a Radio Zeta sono rientrate a settembre nuovamente a Radio Padania. Come mai questo dietro-front?
L’operazione iniziale del 9 giugno spiega Andrea Secchi, è stata effettuata con una vendita diretta con scrittura privata autentica, senza l’associazione Acrc,  ma il ministero il 27 giugno  non ha autorizzato questa concessione. Così le parti risolvono la scrittura privata e  coinvolgono un terzo soggetto l’ Acrc Associazione culturale Radiofonica Comunitaria. Ci sono però date che non coincidono. In Sardegna tutti i nostri lettori hanno segnalato l’arrivo di radio Zeta il 28 giugno, quindi il giorno dopo il NO all’operazione del ministero.

E’ curioso o quanto meno fa riflettere il fatto che nessuna testata, tra quelle che hanno ripreso l’argomento, abbia voluto approfondire gli aspetti burocratici o legali della vicenda. Nessuno ha spiegato al lettore da dove provengono quelle frequenze accese da Radio Padania. Soprattutto in considerazione del fatto che vi è stato un primo stop al progetto  da parte del ministero. Per La Repubblica e  Il Corriere della sera, tanto per citare un esempio, l’argomento principale diventa l’ironia dei social, la reazione sul fatto che Radio Padania sia stata venduta ad un calabrese.

A parte queste considerazioni sulla stampa che meriterebbero un articolo a parte, restano però in piedi diversi interrogativi e questioni irrisolte.  Inoltre permettetemi di aggiungere che  i soggetti coinvolti non sono gli unici di cui si è parlato ieri, e pertanto si annunciano a breve clamorose novità.

L’arrivo di Berlusconi nel mondo radiofonico, è stata una delle più importanti dello scorso anno. Il nuovo polo radiofonico Mediaset costituito da R101, Radio 105, RMC, e Virgin Radio cerca di espandersi e vuole combattere ad armi pari con RTL 102.5 la radio più ascoltata d’italia del calabrese Suraci.
Padania si inserisce in tutto questo, ma non sarà l’unica. La battaglia a suon di frequenze, burocrazia, furbizie e stratagemmi ma soprattutto denaro…   è appena iniziata.

Cristian Puddu