Crisi tv. Dopo Cinquestelle tocca a Videolina? – News regione – notizie

L’anno nuovo ormai alle porte non promette nulla di buono.  La grave crisi che interessa tutta la penisola e coinvolge numerosi settori lavorativi, vede sempre più coinvolta l’emittenza locale. Sia chiaro non è un problema solo della nostra isola.
Ogni mese in tutta Italia emittenti storiche, alzano bandiera bianca. Forse nella nostra regione questo avviene invece con un certo disinteresse delle politica ed inoltre questi fatti si disperdono nelle numerose battaglie per il lavoro che migliaia di sardi combattono ogni giorno.
La crisi delle piccole realtà televisive locali non deve essere vista solo come una perdita, seppur grave, del lavoro da parte dei dipendenti, degli impiegati, dei tecnici, dei giornalisti facenti capi all’azienda.
Il ridimensionamento o nei casi più gravi la chiusura stessa dell’emittente è una perdita anche per i telespettatori perché comporta una mancanza di informazione e cultura locale. A maggior ragione quando questo accade in un’isola come la nostra, lontano dalle attenzioni dei mass-media nazionali, e dove le piccole realtà locali potrebbero ancora trovare nel mezzo radio-televisivo un sistema per farsi conoscere.

A metà novembre l’Assostampa pubblicava questo comunicato “ Cinque giornalisti professionisti e due tecnici dell’emittente privata “Cinquestelle Sardegna” di Olbia sono stati licenziati. Erano da tempo in cassa integrazione (alcuni a zero ore, altri al 50 per cento).
Il titolare della Tv, l’imprenditore Gianni Iervolino, inoltre, non paga gli stipendi da mesi (nemmeno la quota a lui spettante dopo il ricorso alla cassa integrazione) e anche l’Inps è in grave ritardo nel corrispondere la sua parte. I lavoratori non sanno più come andare avanti.
I licenziamenti segnano un forte ridimensionamento dell’emittente e della sua presenza nel territorio e sono conseguenti alla chiusura delle redazioni di Sassari, Nuoro e Cagliari.
L’Associazione della Stampa Sarda, nel manifestare piena solidarietà ai colleghi che hanno perso il lavoro, assicura tutta l’assistenza possibile per la tutela dei loro diritti.

Va precisato che il tanto tempo è esattamente pari a 4 anni, e gli stipendi sono fermi da 6 mesi. In questo periodo l’assostampa stessa e gli altri sindacati che facevano?!
L’emittente dopo aver tagliato inoltre le sedi di Cagliari, Nuoro, Sassari, dispone di un organico di 13 unità.

E’ di questi giorni una notizia che era già nell’aria da diverso tempo.  Anche il gruppo di Zuncheddu si allinea alle “tendenza” e per “festeggiare” nel 2015  i 40 anni di attività  secondo la Uil per Videolina si stanno avviando le procedura di mobilità nei confronti di metà del personale.
Nel mirino della Uil ci sono anche i tagli all’editoria, la Regione e Confindustria Tv. “E’ sconcertante – spiega il sindacato – che la Regione possa esimersi da divenire partner strategico in un quadro così preoccupante, nel quale fa registrare anzi un calo della pubblicità istituzionale”. E ancora: “ha assistito inerte al crollo di un patrimonio imprescindibile come quello dell’emittenza tv locale, la cui lenta morte non solo sta erodendo l’universale diritto all’informazione, ma priverà un intero popolo dello strumento più efficace per la conservazione e diffusione dell’inestimabile patrimonio culturale della nostra Isola”