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SardegnaHertz






Spot
#1
Studente
Studente


Gentili utenti di Sardegnahertz, editori, appassionati, semplici fruitori di suoni e immagini che fluttuano nell’etere sardo, vorrei conoscere il vostro parere circa la qualità degli spot radio e tv che circolano in Sardegna. Non voglio mettere l’accento né sulla qualità audio – spot con picchi di alti, S che tagliano l’aria come coltelli, basi che sovrastano lo speakerato ecc… - né sulla scelta dei testi – gags che rasentano la volgarità, durata infinita dello spot, ridondanza di numeri di telefono ecc… -; vorrei parlare di nomi, cognomi e toponimi mal pronunciati. Qualche esempio rilevato personalmente, ma immagino testimoniabile da tutti: Màcomer, Villasìmius, Sarràbus, Pucseddu, Via siotto Pìntor... La serie è lunga ed ogni giorno si arricchisce di nuovi esempi.
Sempre personalmente ho assistito a reazioni diverse di editori, agenzie, inserzionisti, ascoltatori: dal semplice ed indolente sollevare le spalle al “già va bene lo stesso”, fino alla propensione a pensare che l’accento fosse corretto, visto che lo spot era stato inciso a Milano.
Come tutti sappiamo, nella quasi totalità dei casi infatti la realizzazione dello spot è affidata ad aziende specializzate, particolarmente concentrate a Milano e Roma, città per le quali noi sardi nutriamo un profondo senso di deferenza, ma molto presenti anche nel resto d’Italia. Ora, se è vero che la realizzazione di uno spot costa quanto un chilo di patate, è altrettanto vero che lo studio di produzione è tenuto a consegnarlo corretto, e tale correttezza non è opinabile. Chi sancisce quindi la correttezza di una pronuncia? Questo strumento: https://www.dizionario.rai.it, ora anche on-line, ma da sempre disponibile nella versione cartacea e da sempre Bibbia dello speaker pubblicitario.
Detto ciò, per quale ragione lo spot che torna in Sardegna con evidenti segni di maltrattamento linguistico - e che prima della messa in onda passa al vaglio dell’agenzia pubblicitaria, dell’editore, dell’inserzionista, e durante la messa in onda viene sentito da conduttori, giornalisti, tecnici di messa in onda, ascoltatori, e di nuovo dallo stesso inserzionista - continua ad inquinare l’etere con 10 passaggi al giorno per un mese?
Che fine hanno fatto la decantata dignità del popolo sardo, il possente attaccamento alle tradizioni, la fierezza dell’appartenenza, se spot che gridano vendetta passano indisturbati nel silenzioi/assenso di tutti? Cosa impedisce ad inserzionisti paganti i passaggi, di rifiutare lo spot che pubblicizza la loro azienda poeticamente intrisa di sardità, ma ubicata a Nuòro?

Inviato il :23/4/2014 22:19


Re: Spot
#2
maestro
maestro


secondo me la persona piu colpevole è l'editore o chi ha commissionato lo spot,che prima di mandarlo in onda deve verificare gli errori ed eventualmente farlo correggere quindi riinciderlo.per la mia conoscenza posso dire che vengono mandati i testi con gli accenti nei punti giusti in modo che alla lettura corrisponda esattamente cio che dobbiamo sentire,in caso di parole in lingua sarda capita anche di mandare agli studi di incisione il file con registrata la parola come deve essere pronunciata.

Inviato il :23/4/2014 22:38


Re: Spot
#3
Nobel
Nobel


La filosofia imperante è:"contento il cliente,contenti tutti".
Naturalmente se uno speaker sardo si azzarda a dire Nuòro,la lapidazione è assicurata...

Inviato il :24/4/2014 0:04


Re: Spot
#4
Studente
Studente


Grazie per l'intervento Giampi; sì, l'editore è senza dubbio colpevole, ma non è il solo. Anche il semplice ascoltatore dovrebbe ritenersi offeso e manifestare all'emittente il suo disappunto. Io lo faccio puntualmente, ma evidentemente da sola non basto: mi si classifica fra i rompiballe e si cestina la mail. Evidentemente sono la sola a pensare che anche una radio a copertura condominiale è un potenziale diffusore di cultura. Non è compito di chi commissiona il lavoro mandare i testi accentati, anche perché se non si è pratici di dizione e fonetica si rischia di segnalare l'accento tonico, ma non il fonico. In altre parole si segnala dove cade l'accento, ma non se la E o la O, sulla quale eventualmente cade, siano aperte o chiuse. A proposito: come si pronuncia Fonni? E' compito invece di chi commissiona lo spot segnalare l'eventuale errore e farlo riincidere, senza che questo gravi sulle tasche di nessuno. Gli studi di produzione seri allegano di solito una mail di scuse al nuovo file.
Parole - ma peggio intere frasi - in lingua sarda: capitolo a parte. Se l'italiano pronunciato da un inglese, anche dopo specializzazione linguistica e permanenza cinquantennale nel Bel Paese, risente sempre dell'effetto Don Lurio, perché dovrebbe essere sufficiente inviare un file audio in sardo con l'esempio? Infatti non lo è, e quello spot rasenterà sempre il ridicolo.

Inviato il :24/4/2014 12:21


Re: Spot
#5
Studente
Studente


Grazie per aver letto e risposto Gap. Magari... Magari qualcuno prendesse in mano una pietra e la rivolgesse in direzione di sardi incapaci di pronunciare Nùoro come Dio comanda! Speakers e conduttori a parte, c'è un esercito di giornalisti, sede Rai regione compresa, incapaci di accentare correttamente cognomi e toponimi.

Inviato il :24/4/2014 12:26


Re: Spot
#6
Nobel
Nobel


Quindi,per ciò che riguarda gli spot con intere frasi in sardo,proporresti di registrarli in loco con speaker sardi che rasenterebbero il ridicolo nella parte letta in italiano? A meno che non si faccia leggere da chi di dovere l'intero spot in sardo,se rivolto ai sardi.Non vedo altra soluzione.
Quanto ai giornalisti,in particolar modo Rai (chè è un servizio pubblico),credo di aver già espresso il mio disappunto in altri post riguardo la loro dizione talmente scadente (a parte alcune mosche bianche),da far rimpiangere i gelidi ma perfetti "lettori" dei notiziari rai anni 70.

Inviato il :24/4/2014 22:47


Re: Spot
#7
Studente
Studente


Anche affidare la lettura dell'intero spot in sardo a chi conosce la lingua non risolverebbe il problema: un conto è conoscere la fonetica di una lingua, altra cosa è adoperare la giusta "intenzioni di lettura", competenza dell'ambito teatrale. Non solo: trasmettere la giusta suggestione in soli 30 secondi, richiede competenze di base teatrale, ma decisamente orientate alla comunicazione pubblicitaria. Qual è dunque la soluzione? Rewind: cominciamo con l'individuare il problema, chi di dovere intendo, non noi tre in un forum. Poi come secondo punto percepiamo il problema come tale, e non riteniamolo risolto perché al cliente va bene così o perché nessuno si lamenta. Ma temo che lo stato attuale delle cose sia ancora fermo a "quale gobba?"
https://www.youtube.com/watch?v=9YnNZ0Zdufk

Inviato il :25/4/2014 15:27


Re: Spot
#8
Nobel
Nobel


Io da ascoltatore trovo più piacevoli certi spot esempio quelli con gag comiche di personaggi locali rispetto ad uno spot con voce "istituzionale" e dizione perfetta. Almeno i nomi e le località vengono pronunciati bene. E poi se una radio trasmette in ambito strettamente locale perchè dovrebbe farsi produrre spot pubblicitari da altre aziende "professionali" fuori Sardegna? magari sono le stesse radio che si lamentano dando la colpa alla crisi e ad altri.

Inviato il :25/4/2014 15:57
Ricezione TV: Serpeddì, Marmilla, Collinas, Badde Urbara (solo CH45) Mux perfettamente ricevibili CH 7 11 22 23 29 36 39 40 41 42 43 45 46 47 49 52 57; non stabili CH 26 27 28 32 38 44 50 55 56 59; Non ricevibili CH 9 21 25.


Re: Spot
#9
Guru
Guru


Dipende tutto da cosa si vuole ottenere. Dando per scontato che gli errori di dizione o gli accenti tonici o fonici sbagliati sono assolutamente da rispedire al mittente, per il resto cosa s'intende con buona pronuncia sarda? Un autoctono che infila doppie anche dove non servono, magari con una voce nasale che di più non si può? Allora no grazie, meglio gli speaker professionisti, che peraltro esistono anche in Sardegna, sebbene vengano talvolta snobbati.

Inviato il :25/4/2014 16:37
Deejay Raf


Re: Spot
#10
Studente
Studente


Grazie per l'intervento Raf. Per buona pronuncia sarda si intende quel che si intende per qualsiasi lingua: l'insieme dei suoni caratteristici ma anche la sua musicalità. Una voce definita nasale, magari per presenza di adenoidi, sarebbe fuori gioco comunque, sia per parti in italiano che in sardo; lascerei perdere. Riguardo all'infilare doppie dove non ci sono, immagino sia riferito ad un'eventuale parte in italiano, che uno speaker locale ma non professionista pronuncerebbe con la tipica calata sarda, ricca di consonanti doppie, ma soprattutto di vocali aperte laddove vanno chiuse. E' evidente quindi che l'elemento locale, necessario per la corretta pronuncia di termini sardi, debba essere dotato anche di una dizione italiana perfetta, e debba essere invece privo di qualsiasi calata regionale. Lo speakeraggio professionale in Sardegna è raro quanto il quadrifoglio; comune quanto la gramigna è invece la mancanza di successo che eventualmente riscuoterebbe nell'isola.

Inviato il :25/4/2014 22:47


Re: Spot
#11
Nobel
Nobel


A proposito di spot:a che punto si arriva...

Allega file:


zip promoBV .zip Dimensione: 634.03 KB; Richieste: 18

Inviato il :29/4/2014 23:18


Re: Spot
#12
Nobel
Nobel


Di solito nelle attività commerciali si ascoltano le radio nazionali o le radio del gruppo (Radio Eurospin, Radio Conad ecc) poi ascoltando le radio locali c'è rischio che venga trasmessa la pubblicità di un attività concorrente.

Questo spot comunque è inascoltabile! tra un po' faranno pure "se non ci ascolti ti buchiamo le gomme alla macchina"?

Inviato il :30/4/2014 0:09
Ricezione TV: Serpeddì, Marmilla, Collinas, Badde Urbara (solo CH45) Mux perfettamente ricevibili CH 7 11 22 23 29 36 39 40 41 42 43 45 46 47 49 52 57; non stabili CH 26 27 28 32 38 44 50 55 56 59; Non ricevibili CH 9 21 25.


Re: Spot
#13
Guru
Guru


Beeh, questa è fantastica. Sorvolando sulla dizione (quel "consulénti" non si può sentire), l'iniziativa è geniale. Ci sono una serie di informatori sguinzagliati per Sassari, Alghero ed interland, che entrano nei vari negozi e cercano di capire quale sia l'emittente radiofonica sintonizzata in quel momento. Se sentono il jingle di Bellavita, e sono sufficientemente sicuri che provenga dall'interno del locale e non da un'auto che transitava in strada, prendono da parte il gestore, fra l'altro con enorme disappunto degli avventori, e gli fanno un'offerta che non potrà rifiutare: cento spot in omaggio su Radio Bellavita. Poi fa niente che una campagna pubblicitaria non si definisca esclusivamente sul numero di spot, ma esistano ben altri fattori che ne costituiscono l'efficacia… Quindi quel "cento spot" non vuol dire assolutamente niente. Però se anche solo un paio di esercenti, dopo aver usufruito dei cento spot omaggio, continueranno ad avvalersi di quell'emittente per pubblicizzare le loro attività, allora Bellavita ha preso due piccioni con una fava: maggiore esposizione del proprio marchio, quindi nuovi potenziali ascoltatori, e una manciata di inserzionisti in più, che di questi tempi non si buttano certo via.

Inviato il :30/4/2014 0:20
Deejay Raf


Re: Spot
#14
Nobel
Nobel


E se qualcuno ascolta Lattemiele o Love FM, niente?

Inviato il :30/4/2014 10:12


Re: Spot
#15
Studente
Studente


Radio instore Alex, ma il piccolo esercente che non fa parte di un gruppo dotato di tale servizio non può permettersela. Se sceglie una radio locale come sottofondo nel proprio punto vendita, corre i rischi che hai segnalato tu, visto che l'esclusiva sul proprio settore gli costerebbe una follia. A questo proposito però vorrei aprire un capitolo sul un altro conflitto: è davvero così difficile evitare di inserire 2 pizzerie nello stesso cluster?

Siamo alla guerra, quindi evidentemente non è prevista l'esclusione di colpi, ma se nessuno ruba niente a nessuno, l'iniziativa dei 100 spot omaggio non mi disturba. Resta da vedere quale impatto ha sul mercato una campagna di cento spot per poter influire sulla decisione dell'inserzionista di mandarla avanti a pagamento. Piuttosto, mi domando come si possa registrare in modo amatoriale proprio lo spot che serve a promuovere una tale dirompente iniziativa; spot peraltro rivolto non all'ascoltatore qualsiasi, ma al probabile inserzionista. Lo spot in questione dura 14 secondi appena e non contiene solo l'errore segnalato da Gap, ne contiene altri 2. Un totale di 3 errori in 14 secondi. Inutile l'intenzione di lettura roboante, quando non si conosce l'ABC della dizione italiana. La risposta pronta degli editori, magari anche tra gli iscritti a SardegnaHertz, è sempre la stessa: l'ascoltatore non se ne accorge. E' vero, in pochi saprebbero identificare i due strafalcioni che seguono quello indicato da Gap, ma tutti percepiscono l'approssimazione del risultato finale: quella sensazione di fatto in casa tanto apprezzabile nella marmellata di fichi, ma decisamente antiprofessionale se in onda in radio.

Inviato il :30/4/2014 10:49


Re: Spot
#16
Nobel
Nobel


Ok, va bene discutere sugli errori tecnici, di dizione e pronuncia vari ma bisogna tenere conto che queste sono radio locali spesso con una copertura limitata. A volte è accettabile qualche errore "umano" come una dizione imperfetta tipica di alcune zone (ovviamente nei limiti dell'ascoltabile) rispetto alla solita voce "perfetta" ma innaturale stile voce guida stile voce guida del servizio assistenza degli operatori telefonici. Ok essere professionali e meno amatoriali ma alla fine stiamo parlando di "Radio Pirri" no della BBC!

Io resto del parere che una radio locale si dovrebbe affidare a speaker locali ovviamente con una voce comprensibile (non è detto che debba fare per forza schifo, non passiamo da un opposto all'altro) tenendo conto che sicuramente non avrà problemi a pronunciare i toponimi locali ma soprattutto l'utente finale non farà caso alla cadenza visto che gli è famigliare.

Inviato il :30/4/2014 11:37
Ricezione TV: Serpeddì, Marmilla, Collinas, Badde Urbara (solo CH45) Mux perfettamente ricevibili CH 7 11 22 23 29 36 39 40 41 42 43 45 46 47 49 52 57; non stabili CH 26 27 28 32 38 44 50 55 56 59; Non ricevibili CH 9 21 25.


Re: Spot
#17
Nobel
Nobel


Precisazione:io non ho segnalato alcuno strafalcione,ho postato semplicemente il promo in modo che ognuno si facesse una propria opinione.Il punto ironico è che questo promo lo sente evidentemente l'esercente che ha già la radio del suo negozio sintonizzata sull'emittente citata (e che probabilmente è anche già inserzionista),quindi non vedo come lo stesso promo possa attirare nuovi clienti.Se invece il promo fosse indirizzato intenzionalmente ai clienti che fanno già pubblicità sulla citata radio,verrebbe da pensare che nemmeno questi ultimi sintonizzano l'emittente nella quale investono soldi (e quindi non sentono il promo).In ultima analisi mi sembra una cosa sostanzialmente inutile...

Inviato il :30/4/2014 13:39


Re: Spot
#18
Studente
Studente


Termino di lavorare e posto il mio parere su un paio di cose. Intanto Gap: se consulénti non è uno strafalcione io sono Belen Rodriguez.

Inviato il :30/4/2014 15:22


Re: Spot
#19
Guru
Guru


No onair, lo strafalcione l'ho segnalato io, non gap-band che ha postato l'audio, tutto qui.
Sì vabbè, ho fatto notare il più evidente, poi ci sarebbe un "tutti per tè", ed il terzo non lo trovo.
In effetti è così, l'ascoltatore medio la dizione non sa neanche cosa sia, quindi non farà caso ad un errore peraltro commesso da uno speaker la cui voce è anche gradevole, seppur con evidenti cadenze (in giro si sente di molto ma molto peggio), e su una base musicale parecchio alta. Ma non per questo bisogna affidarsi al caso e far registrare il primo che passa. Che poi per strafalcioni di quel genere è sufficiente consultare il DOP e tutti i dubbi scompaiono. Insomma: hai una bella voce potente e mi cadi su due sciocchezze?

Inviato il :30/4/2014 15:57
Deejay Raf


Re: Spot
#20
Studente
Studente


Lungi da me l'idea di innescare polemiche, il mio è quindi solo un invito al ragionamento. Non sono d'accordo Alex, Radio Pirri o Radio Condominio hanno comunque un editore che, se ha voglia di giocare a fare la radio è liberissimo di farlo, ma che non faccia pagare i suoi inevitabili insuccessi a chi gli sta intorno con piagnistei e comizi sulla crisi in Italia, magari concludendo che la Sardegna paga per tutti. La radio è un mestiere. All'interno della radio professionalità diverse richiedono competenze diverse; speakers e conduttori - non confondiamoli, fanno due mestieri ben distinti e solo per i primi è obbligatoria una dizione italiana perfetta! - devono avere competenze specifiche. Cosa significa errore umano? In diretta possono verificarsi errori tra i più diversi, da quello tecnico allo strafalcione grammaticale; capita. Se però tali errori sono presenti in spot, promo, rubriche e quant'altro di preinciso, trattasi di ben nota malattia, per fortuna non contagiosa, altrimenti conosciuta come ignoranza. Qualcuno si ritiene offeso? Il mio parrucchiere no di certo; ignorante è chi non sa quel che DEVE sapere e lui sui capelli sa tutto ciò che deve sapere. L'editore però, il conduttore, lo speaker, devono riconoscere ed evitare certi errori per il semplice fatto che lavorano in radio, anche se locale. Se con la radio si vuole lavorare, vendere spot e camparci, ci si deve mettere in testa di farlo professionalmente anche se si è una piccola realtà. Chiunque si ferisse un dito aprendo una birra non accetterebbe mai di farsi dare due punti da un non professionista per il solo fatto di trovarsi al Pronto Soccorso di Pirri e non all'Umberto Primo di Roma, e nemmeno basterebbe ricordargli che un dito non sia un organo vitale.

Inviato il :30/4/2014 16:21


Re: Spot
#21
Nobel
Nobel


Ma quali polemiche? Ma ci mancherebbe! Siamo in un forum ed è normale confrontarsi ed esprimere il proprio parere anche se opposto, è bello confriìontarsi, non credo che avresti aperto questa discussione per sentire solo chi la pensa come te.
Che poi tecnicamente hai ragione al 100% (magari sei del settore, io no) ma quello che voglio dire è che non c'è bisogno di tutto questo accanimento verso le radio locali alla ricerca del pelo nell'uovo.
Il paragone con il pronto soccorso lo trovo un po fuori luogo, secondo me non hanno la stessa utilità diciamo che l'ospedale è qualcosa di più "serio".

Ripeto, io preferisco sentire una voce autoctona magari con qualche piccola imperfezione individuabile dal 2 3% degli ascoltatori (magari non sono ignoranti ma distratti o semplicemente se ne fregano e non ci fa caso) rispetto ad una voce perfetta in italiano ma che per esempio storpia i toponimi locali e le varie parole sarde (allora in questo caso l'errore è molto più evidente e se ne accorgerebbero in tanti).
Questo è il mio parere da semplice ascoltatore, io sinceramente valuto se ascoltare o meno l'emittente in base alla potenza e qualità della radio, scelta musicale e le varie argomentazioni proposte. Ecco bisognerebbe discutere anche sui contenuti! Io da potenziale inserzionista non affiderei mai la promozione della mia azienda ad un emittente priva di identità che non cura la programmazione musicale e si parla di argomenti tipo gossip e altre notizie prese a caso da internet e speakers che fanno spot pubblicitari con la vitalità stile Istituto Luce o segnale orario. Possono avere pure le migliori voci al mondo con la dizione perfetta e fare Zingarelli di cognome, ma se i contenuti sono quelli non solo non gli affido la pubblicità della mia azienda, ma cambio proprio stazione.

Inviato il :30/4/2014 19:26
Ricezione TV: Serpeddì, Marmilla, Collinas, Badde Urbara (solo CH45) Mux perfettamente ricevibili CH 7 11 22 23 29 36 39 40 41 42 43 45 46 47 49 52 57; non stabili CH 26 27 28 32 38 44 50 55 56 59; Non ricevibili CH 9 21 25.


Re: Spot
#22
Nobel
Nobel


Citazione:

onair ha scritto:
Lungi da me l'idea di innescare polemiche, il mio è quindi solo un invito al ragionamento. Non sono d'accordo Alex, Radio Pirri o Radio Condominio hanno comunque un editore che, se ha voglia di giocare a fare la radio è liberissimo di farlo, ma che non faccia pagare i suoi inevitabili insuccessi a chi gli sta intorno con piagnistei e comizi sulla crisi in Italia, magari concludendo che la Sardegna paga per tutti. La radio è un mestiere. All'interno della radio professionalità diverse richiedono competenze diverse; speakers e conduttori - non confondiamoli, fanno due mestieri ben distinti e solo per i primi è obbligatoria una dizione italiana perfetta! - devono avere competenze specifiche. Cosa significa errore umano? In diretta possono verificarsi errori tra i più diversi, da quello tecnico allo strafalcione grammaticale; capita. Se però tali errori sono presenti in spot, promo, rubriche e quant'altro di preinciso, trattasi di ben nota malattia, per fortuna non contagiosa, altrimenti conosciuta come ignoranza. Qualcuno si ritiene offeso? Il mio parrucchiere no di certo; ignorante è chi non sa quel che DEVE sapere e lui sui capelli sa tutto ciò che deve sapere. L'editore però, il conduttore, lo speaker, devono riconoscere ed evitare certi errori per il semplice fatto che lavorano in radio, anche se locale. Se con la radio si vuole lavorare, vendere spot e camparci, ci si deve mettere in testa di farlo professionalmente anche se si è una piccola realtà. Chiunque si ferisse un dito aprendo una birra non accetterebbe mai di farsi dare due punti da un non professionista per il solo fatto di trovarsi al Pronto Soccorso di Pirri e non all'Umberto Primo di Roma, e nemmeno basterebbe ricordargli che un dito non sia un organo vitale.

E' ovvio che l'ideale sarebbe che all'interno della radio ci fossero speakers,conduttori,direttori artistici,e magari anche un editore che dalla radio ci campa e quindi deve farla funzionare.Ma le radio locali stanno raschiando il fondo del barile,è già tanto che siano ancora accese e,diciamola tutta,non danno lavoro a nessuno.Per cui pretendere la perfezione assoluta da un collaboratore occasionale mi sembra eccessivo,che sia uno speaker o conduttore o entrambi a seconda dell'esigenza.A proposito,la voce in questione a me pare proprio quella di una "vecchia gloria" di RadioZero,quindi non esattamente il primo che passa.Siccome effettivamente si sente di molto peggio,o si dice chiaro e tondo che nessuna radio locale ha diritto di esistere in quanto non professionale,o si cerca di fare un discorso un po' più costruttivo e cercare di salvare il salvabile.Poi,per carità,il pelo nell'uovo è anche divertente da trovare...

Inviato il :1/5/2014 0:19


Re: Spot
#23
Studente
Studente


Evviva! finalmente un forum di persone intelligenti ed abituate a gestire le differenze di opinioni!
Scusa Gap, ti ho attribuito un commento non tuo, ma se l'opinione che mi son fatta di te è corretta, credo saresti disposto a sottoscriverlo comunque! No Alex, non è accanimento, anzi tutt'altro. E' la voglia di sentire le piccole radio in onda in modo non amatoriale che mi spinge ad essere severa. Magari fossimo al punto di cercare il pelo nell'uovo: spesso siamo di fronte ad editori che invece di levarsi lo sfizio del Suv, aprono una radio. Non sono del tuo parere sulla serietà attribuita a certe professioni a differenza di altre; se vogliamo dire che su alcune grava il peso della responsabilità di vite umane e su altre no, mi trovi d'accordo, ma tutte le professioni richiedono preparazione prima e serietà professionale dopo - sarai d'accordo - e la radio non fa eccezione. Sui contenuti credo valga la pena, come accennavi tu, di aprire un'apposita discussione e se lo farai sarò della compagnia. Gli ascoltatori per loro natura, sono di molteplici estrazioni, possono accorgersi o no di strafalcioni o errori madornali, ma il rispetto che l'editore dovrebbe portare per chi gli porta il pane - è con ascolti alla mano che ci si presenta al potenziale inserzionista - dovrebbe spingerlo a lavorare, non giocare, con la radio.
Il fatto che l'ascoltatore medio non riconosca l'errore non deve trarre in inganno: l'ascoltatore percepisce quella che al cinema si chiama suggestione; al cinema è tutto finto, come alla radio del resto, ma tutte le finzioni concorrono a creare sensazioni comunicative. Dalla corretta dizione italiana nello spot al giusto rapporto tra speakerato, musiche ed effetti audio. Poco c'entra la bella voce: se non si è Umberto Bossi, sulla propria voce si lavora, si impara la dizione italiana corretta e si levano le cadenze, si impara a respirare e ci si misura con tecniche di recitazione. Insomma, si studia. Sì Raf, immagino che non sia facile individuare il terzo errore di quello spot, anche se la regola alla quale contravviene si impara alla quinta lezione di dizione italiana. Ti posso però assicurare che se ascoltassi quello spot con la correzione degli altri due errori, ti accorgeresti che ancora qualcosa non suona. Tranquillo, non sei tenuto a saper individuare cosa. A meno che tu non faccia lo speaker pubblicitario...

Inviato il :1/5/2014 0:31


Re: Spot
#24
Guru
Guru


Citazione:

onair ha scritto:
la regola alla quale contravviene si impara alla quinta lezione di dizione italiana.


Dai? Sempre alla quinta lezione, in qualunque corso e con qualsiasi insegnante? :)

Citazione:

onair
non sei tenuto a saper individuare cosa. A meno che tu non faccia lo speaker pubblicitario...


Ti posso assicurare che conosco la dizione e che ho un buon orecchio. Ho anche inciso delle cose, ma il mio home studio, anzi, le pareti del mio studio, per ora non consentono registrazioni di qualità con un condensatore.
L'ho riascoltato in cuffia. Ti riferisci mica a quel "potrèsti"? Comunque ne ho trovato anche un quarto, proprio all'inizio.

Ma ora son curioso. Dunque tu sei una speaker? Sarda?

Inviato il :1/5/2014 3:42
Deejay Raf


Re: Spot
#25
Studente
Studente


Sì Raf ce n'è anche un quarto, proprio per ben cominciare lo spot, ma non volevo infierire ed ho segnalato solo quelli da pelle d'oca.
E' proprio il potrèsti lo scivolone al quale mi riferivo...
Sì, di solito la dizione italiana viene impartita seguendo quella sequenza, ma in un corso di 20 ore o un corso di due anni, come puoi immaginare, gli approfondimenti e le sequenze sono diversi.

Inviato il :1/5/2014 11:06


Re: Spot
#26
Studente
Studente


Parole sante Gap, non danno lavoro a nessuno. Ma vedi, io ho conosciuto tempi in cui in radio ci si lavorava e di radio si campava; ora se la crisi economica miete vittime anche tra le radio, le radio in onda sarebbero dovute essere la metà, due terzi, tre quarti o un decimo; ma quelle restanti avrebbero dovuto camparci. Invece non è andata così.
Hai riconosciuto la voce in questione? Io no, ma se anche fosse la vecchia gloria di Zero alla quale ti riferisci, cosa lo trasforma da un primo che passa in uno speaker pubblicitario? Se è vero che la quasi totalità degli speakers pubblicitari italiani ha cominciato la propria carriera in radio, è altrettanto vero che tale evoluzione non è avvenuta spontaneamente e non è avvenuta grazie alla conduzione radiofonica, ma attraverso lo studio di materie specifiche. Un esempio? Tony Severo di 105.
Ribadisco a scanso di equivoci: io sono per le radio locali che devono esistere eccome, ma nell'ambito del possibile, devono comportarsi in modo professionale per il solo fatto che vendono anche un solo spot ad un solo inserzionista pagante.
Nel caso dello spot che hai postato tu, non si tratta di trovare il pelo nell'uovo, si tratta di totale mancanza di professionalità, resa ancora più evidente dal fatto che lo stesso editore affida la registrazione del resto degli spot a studi di produzione audio di professionisti, ma in questo caso ha messo in atto la sempre in voga teoria del "già va bene".

Inviato il :1/5/2014 11:27


Re: Spot
#27
Nobel
Nobel


OnAir,potevo postare il promo commentando con un "indovinate quanti errori ci sono in questo audio",ma non volevo influenzare il giudizio di nessuno.Posso anche sottoscrivere gli errori presenti,ma non mi sento di definire la voce in questione "il primo che passa".E'una voce molto radiofonica che ha evidentemente esperienza di conduzione,e che magari ha solo fatto un favore all'editore realizzando quel promo (probabilmente un bianco,visto il montaggio con sottofondo troppo prevalente sulla voce).Potrei sbagliare ma ricordo,che negli anni 80,un certo Donato Ala possedeva una voce del genere.Ribadisco che si sente roba di gran lunga peggiore,direi inascoltabile e non farmi venire la tentazione di postare una dimostrazione!
Sì,erano belli i tempi in cui si lavorava sul serio in radio,si riusciva ad ottenere persino un contratto a tempo indeterminato,fino alla metà degli anni '90...Doveva esserci una "selezione naturale" nella selva delle emittenti,invece a Sassari ci sono ancora troppe radio per il mercato locale.Un paio di radio (non dello stesso editore,possibilmente) forse riuscirebbero a lavorare sul serio magari con ascolti alla mano; al momento nessuna delle radio può esibire alcunché visto che nessuna si è iscritta ai rilevamenti.
Ricordo Tony Severo,ma preferivo Massimo Braccialarghe a Magic 101:anche lui ora fa lo speaker (gli station break di Virgin Radio sono suoi).


Inviato il :1/5/2014 19:04


Re: Spot
#28
Guru
Guru


Tra i radiofonici che sono diventati speaker, come non citare anche Paolo Monesi.

Inviato il :1/5/2014 19:35
Deejay Raf


Re: Spot
#29
Studente
Studente


..se inizio il commento con un altro "non sono d'accordo" mi vorrete sempre bene lo stesso? Se avete risposto Sì andate avanti a leggere, altrimenti rivolgete serenamente la vostra l'attenzione su un interessante documentario sull'apparato digerente dei gasteropodi polmonati delle aree subdesertiche dell'America Centrale e manterrete comunque intatta la mia stima.
La voce, intesa come timbrica, non ha nulla a che fare con la riuscita del prodotto finale: il concetto di voce radiofonica poi, - quello che prevedeva una maschile esclusivamente profonda e grave per esempio - è stato superato sul finire degli anni 90, quando hanno cominciato timidamente ad affacciarsi sul mercato pubblicitario alcune maschili decisamente meno gravi, ed oggi molto apprezzate, alla Marco De Domenico per intenderci. Che si tratti di conduzione o speakeraggio quindi, il timbro vocale ha poca importanza, a meno di gusti personali, o di esempi obiettivamente fastidiosi come quello della signora Rosa Russo Jervolino.
Nel caso della conduzione radiofonica poi non servono nemmeno dizione corretta ed assenza di inflessione dialettale; l'unica competenza necessaria è la capacità polarizzante di intrattenimento; nel caso dello speakeraggio invece, la capacità di usare dizione italiana corretta e la competenza della musicalità della lingua esente da inflessioni dialettali, sono condizioni imprescindibili - se poi si tratta di speakeraggio spot, è utile anche la capacità teatrale di creare suggestioni specifiche in meno di 30 secondi! -.
Detto ciò, se Ala ha realizzato lo spot per fare una cortesia all'editore, Ala resta sempre un conduttore - buono, se non ricordo male -, e l'editore resta sempre un valido rappresentante del folto partito del "Già va bene", partito del quale abbiamo già parlato e che tanto danno ha già portato nell' FM isolana.
Temo che il fatto che esista di peggio sia sotto il naso e dentro le orecchie di tutti Gap, ma purtroppo non significhi molto; anche perché in radio ne abbiamo viste tante da aver capito che il peggio ha confini illimitati.

Inviato il :1/5/2014 22:50


Re: Spot
#30
Nobel
Nobel


Vero,DjRaf,Anche Paolo Monesi è bravissimo e devo dire che lo preferisco come speaker che come conduttore radio.Non so perchè,ma la perfezione alla Maurizio DiMaggio (noto vocione di RMC,tanto di cappello) sembra far perdere spontaneità.In effetti anche quest'ultimo lo vedrei meglio come speaker pubblicitario o voice over da documentario...
OnAir,sarò fuori moda io,ma la voce radiofonica maschile o femminile che sia mi fa sempre piacere sentirla.Preferibile alle voci squillanti e giovanili intrise di insopportabili cadenze meneghine di cui le radio nazionali sono piene perchè son tanto vicine alla gente comune.Tanto vale allora prendere qualcuno che passa per strada e sbatterlo davanti al microfono:più vicino alla gente di così...
Sullo speakeraggio pubblicitario son d'accordo con te:come nel doppiaggio,tutti i timbri vocali sono utili.

Inviato il :1/5/2014 23:57


Re: Spot
#31
Studente
Studente


Evviva Gap! Hai letto il mio commento nonostante fossi in disaccordo; sono salva!
Con l'esempio di Di Maggio sei sulla stessa linea del concetto che ho espresso io: in conduzione è inutile il classico vocione da radio, se c'è accontenterà anche i gusti più tradizionali, ma se il suo modo di intrattenere non ti coinvolge...
Quello che non mi è chiaro è cosa tu intenda per voci squillanti e giovanili - caratteristiche riferibili alla timbrica e che le disconstano dalle voci radiofoniche nel senso classico del termine - intrise di accenti meneghini, caratteristica che invece non riguarda la timbrica.
Sono del parere che tutti gli accenti e le musicalità linguistiche tipiche regionali, se abbinate ad una capacità innata di intrattenimento (diciamolo una volta per tutte, quella non si studia, la si affina semmai, ma è innata!) possono essere fra le caratteristiche del buon conduttore radiofonico. Non di certo dello speaker pubblicitario, al quale invece può essere richiesta la capacità di recitare con accenti regionali - attenzione: recitare, non parlare! - ma questo è un capitolo a parte che si intitola "Caratterizzazioni".
Tornando alla conduzione (ma non vorrei uscire troppo dal tema della discussione, magari apriamone un'altra più specifica), c'è da domandarsi come mai, come hai fatto notare tu, ci siano tante voci di radio nazionali intrise di accenti meneghini - ed io aggiungerei anche romani, soprattutto in Rai -, e pochissime di provenienza geografica diversa.
Ricordo gli esordi di Fiorello in radio: "...però ha un forte accento siciliano!" Commento annoverabile nella sempre attuale rubrica dell'"Ecchisenefrega", visto che l'accento non interferisce minimamente sulla sua capacità di coinvolgere. Certo, la conduzione di Fiorello è molto personale, non classificabile certo fra quelle classiche, ma tutta la conduzione radiofonica si è staccata da tempo dall'"abbiamo ascoltato/ascolteremo" per dirigersi sempre di più sulla personalità del conduttore, accento compreso.
Ora, Fiorello ha definitivamente sdoganato gli accenti diversi dal milanese e romano nella conduzione radiofonica: a quando un'inflessione sarda fra i buoni conduttori nazionali?

Inviato il :2/5/2014 10:56


Re: Spot
#32
Nobel
Nobel


Intendevo dire che l'inflessione dialettale è tollerabile,entro certi limiti,nelle radio locali ma (mi) è insopportabile in quelle nazionali.Non vedo perchè milanesizzare o romanizzare un'intera nazione.Fiorello e tanti altri conduttori sono fondamentalmente dei comici e un comico con dizione perfetta non farebbe ridere nessuno.Il problema è che le radio affidano quasi interamente i palinsesti a questo tipo di conduttori,specialmente i trombati dalla tv,perchè sono convinti di fare ascolti.Io sono dell'opinione che non è obbligatorio far sempre sbellicare dalle risa l'ascoltatore con cialtronerie varie tipo il volgarissimo pomeriggio di 105 e simili su altre reti.
Ritengo insomma essenziale una buona dizione per i conduttori e,aggiungerei,anche giornalisti,se non si vuole far ridere involontariamente.Ricordo,svariati anni fa,una conduttrice che durante una diretta radio invitava gli ascoltatori ad intervenire telefonicamente dicendo "se avete delle domande da pòrci,chiamate il numero...".Immagino la quantità di telefonate da parte dei maniaci...



Inviato il :2/5/2014 14:35


Re: Spot
#33
Studente
Studente


ahahhaah Sfondi una porta aperta se parliamo di giornalisti che non conoscono nemmeno le regole base della dizione italiana!
Qualche anno fa ho sentito in un talk- show una giornalista locale molto nota che si raccontava; diceva che non è che non conosca a menadito le regole ferree della dizione italiana, anzi; è che lei preferisce proprio la sua bella calata! Non sarà che per raggiungere risultati anche solo passabili bisogna tenere il sedere sulla sedia fino a farlo venire piatto?
E' la stessa che in un servizio parlava di settore lapidéo in crisi. Ma qui entriamo di diritto e a pieno titolo in ambito ignoranza.

Inviato il :2/5/2014 16:59


Re: Spot
#34
Nobel
Nobel


Per riprenere l'argomento spot:avete sentito la nuova campagna pubblicitaria radiofonica di una nota birra sarda? Migliore di quella del music contest precedente sicuramente,ma a proposito di dizione ce ne sarebbe da dire,nonostante la produzione affidata immagino ad uno studio di produzione rinomato...Potrei allegare un file mp3,ma non so se questo creerebbe problemi di copyright o quant'altro al sito,attendo quindi un eventuale ok dai webmasters...

Inviato il :6/5/2014 14:18


Re: Spot
#35
Studente
Studente


Sì, l'ho sentito, brividi a fior di pelle. E non certo per l'emozione. Mi piacerebbe risentirlo, magari in cuffia, per confermare o smentire la prima impressione - diversa dalla tua - di fatto in casa. Mi è sembrato di sentire un errore di dizione caratteristico sardo...

Inviato il :6/5/2014 15:03


Nessun titolo
#36
Guru
Guru



Inviato il :6/5/2014 19:20
Deejay Raf


Re: Spot
#37
Webmaster
Webmaster


Lo spot lo puoi inserire,ovviamente per i commenti andiamo piano.

Inviato il :6/5/2014 20:37


Re: Spot
#38
Nobel
Nobel


Ok,grazie.Allego quindi l'audio dello spot registrato da fm.

Allega file:


mp3 Birrasarda.mp3 Dimensione: 1,188.90 KB; Richieste: 10

Inviato il :6/5/2014 22:41


Re: Spot
#39
Studente
Studente


No, non è come pensavo, lo spot non è fatto in casa. Avevo sentito solo la seconda metà, quella su base, mi mancava tutto lo speakerato su bianco che però spiega tutto: la parola che avevo sentito ad un primo e parziale ascolto e che mi aveva fuorviato era "Cerchi" pronunciata con E aperta, alla milanese - ma si pronuncia così anche in alcune aree geografiche della Sardegna -. Riascoltandolo per intero si coglie l'intento comunicativo - che può piacere o no, ma non stiamo discutendo di questo - e si capisce il perché dell'accento lombardo presente nell'intero spot. Ecco quindi il turista (lombardo) che villeggia in Sardegna e vuole rinfrescarsi con qualcosa di locale.
Lo spot è quindi un "recitato caratterizzato", quindi con una accentazione lombarda voluta così come le insicurezze e i fiati, lasciati ed enfatizzati ad arte per dare maggior risalto alla parte successiva, quella su base, nella quale si svela il nome del prodotto. Piuttosto: su "fatta dai sardi per i sardi"non è d'accordo nemmeno Wikipedia. Ma questa è un'altra storia.

Inviato il :7/5/2014 0:04


Re: Spot
#40
Nobel
Nobel


Ci sarebbero anche quei "frèsco" e "rinfrèsca"...Sul fatto che sia recitato non ci sono dubbi,sull'accentazione nordica voluta invece ne ho qualcuno.Comunque,anche se fosse tutto intenzionale,quante persone capirebbero che è un milanese in vacanza che vuol bere qualcosa di "frèsco in Sardègna"? A meno che non sia semplicemente l'audio di uno spot video che io non ho visto...


Inviato il :7/5/2014 0:22


Re: Spot
#41
Studente
Studente


Certo Gap, li ho sentiti, e ci sarebbero anche dòccia e cénto, ma ne sono certa, fanno parte del gioco.

Inviato il :7/5/2014 8:52


Re: Spot
#42
Webmaster
Webmaster


per il momento si tratta solo di uno spot radiofonico,anzi sono due soggetti che sono in rotazione in questo periodo.

Inviato il :7/5/2014 20:06


Re: Spot
#43
Studente
Studente


Torniamo all'argomento iniziale...
E se i nostri editori avessero ragione? Se la loro noncuranza nella realizzazione dello spot nascondesse da sempre una eccezionale lungimiranza? No, non sono impazzita: oggi ho visto questo spot:
https://www.youtube.com/watch?v=mgq8RNGssL4
Non è uno spot locale eppure è infarcito di imprecisioni e decorato da uno strafalcione. Allora i nostri editori c'avevano visto lungo... La tendenza è al pressapochismo e loro l'avevano capito! Se la Manetti & Roberts lancia sul mercato un suo prodotto di punta con uno spot dallo speakeraggio approssimativo come questo, allora vuol dire che la moda è questa! Vuoi vedere che i nostri editori erano all'avanguardia? No, non lo penso sul serio; la mancanza di professionalità resta tale, che lo spot in questione sia Manetti & Roberts o che sia dell'autofficina Truddaiu di Pompu. Quand'anche l'ignoranza dovesse impadronirsi completamente della professionalità non mi si convincerà mai che si tratti di moda.

Inviato il :31/5/2014 0:04


Re: Spot
#44
Nobel
Nobel


Quindi lo spot della birra sarda era in linea con il trend...
E la radio si adegua:leggete queste parole sante.
www.radiospeaker.it/blog/dizio ... ervista-alberto-lori.html


Inviato il :31/5/2014 0:44


Re: Spot
#45
Studente
Studente


Alle solite Gap: un conto sono i conduttori, altro paio di maniche speakers pubblicitari, doppiatori e voci fuori campo in genere; RadioSpeaker li incasella in sezioni separate, ma non sempre conosce la differenza.
Sullo spot Ichnusa la penso ancora come prima, la milanesata è voluta, concorre alla comunicazione di un messaggio e serve a creare una suggestione. Lo spot Somatoline è invece un esempio di come nel corso di tutta la trafila che segue uno spot nazionale come quello - dall'ufficio marketink della Manetti & Roberts all'agenzia di comunicazione alla quale è stata affidata la campagna, dalla produzione video, allo studio di produzione audio al quale è stato commissionato lo speakeraggio - non ci sia un elemento umano capace di riconoscere lo strafalcione. Un tempo era una specifica figura professionale dello studio di produzione audio deputata al riconoscimento di eventuali errori, oggi non esiste più. Lo spot in questione purtroppo non è l'unico a diffusione nazionale che si fregia della mancanza di professionalità nello speakeraggio; oramai sempre più spesso grosse aziende affidano ad altrettanto grosse agenzie di comunicazione la propria immagine, blasonati studi di produzione audio e video vengono selezionati per la realizzazione dello spot, e nonostante le cifre esorbitanti impiegate, nulla garantisce il banale rispetto della dizione italiana.
Nelle ultime settimane ho segnalato ad un grosso studio di produzione audio la presenza di un errore grave nello speakeraggio di un aziendale per un'altrettanto grossa azienda italiana. L'errore - che mi son tolta lo sfizio di non segnalare quale fosse - sta nella parola aleveo, pronunciata con accento tonico sulla E, come solo uno straniero che ha imparato l'italiano a scuola può pronunciare. Mi hanno risposto che hanno riascoltato l'audio, parlato con l'agenzia di comunicazione e con lo speaker che vanta esperienze professionali in linea con il lavoro in questione, ma non trovano nessun errore; mi devo essere sbagliata.
I nostri editori erano dei veri pionieri del pressapochismo attuale. E per non sbagliare continuano a tenere alta la bandiera dell'ignoranza.

Inviato il :31/5/2014 9:21


Re: Spot
#46
Guru
Guru


Citazione:

onair ha scritto:
oggi ho visto questo spot:
https://www.youtube.com/watch?v=mgq8RNGssL4
Non è uno spot locale eppure è infarcito di imprecisioni e decorato da uno strafalcione.


Oh cavolo. Se le orecchie non mi ingannano lo speaker dovrebbe essere il doppiatore Sandro Acerbo. E lo strafalcione è bello grosso. A me sembra una cosa fatta in fretta e furia, della serie buona la prima in ogni caso. E si ritorna al discorso che facevo qualche settimana fa: l'ascoltatore medio non nota certe approssimazioni, e gli studi di produzione si adeguano, evitando di perdere troppo tempo per una precisione che in fondo non interessa più a nessuno. Sbagliano? Sì, parecchio, e forse in futuro ci pentiremo di aver sacrificato qualità e professionalità in favore di quantità e velocità, ma oggi l'importante è consegnare in fretta e risparmiare il più possibile.

Inviato il :31/5/2014 11:00
Deejay Raf


Re: Spot
#47
Studente
Studente


Il timbro è simile Ralf, ma non voglio credere sia Acerbo. E' un doppiatore, come dici giustamente tu -mestiere affine allo speaker pubblicitario, ma non uguale - figura professionale alla quale ci si rivolge sempre di più per spot pubblicitari, per giunta Acerbo è un direttore di doppiaggio, non direbbe dréna nemmeno sotto tortura. Potrei informarmi su chi sia, ma nell'economia delle nostre disquisizioni non cambierebbe nulla. In cabina di registrazione il concetto di buona la prima non esiste nemmeno per spot o promo locali, figuriamoci per spot come quello; il risultato finale difficilmente è un'unica registrazione, nella maggioranza dei casi è un montaggio di diversi retake con stessa intenzione di lettura.
Detto ciò però va detto anche che alcuni speaker pubblicitari, anche ADAP, professino da qualche tempo - sentito con le mie orecchie! - la filosofia del "per quello che mi danno a spot..." Come già detto uno spot locale oramai lo danno di resto al supermercato quando alla cassa hanno finito le monetine ed uno spot nazionale non è più retribuito come un tempo. I diritti di diffusione poi, da quando esiste il web sono crollati a picco.
Sul consegnare in fretta è un fatto di accordi contrattuali: "Rec in a day" è l'accordo più comune per spot o promo locali con voci in turno, qualche giorno in più per i nazionali che dopo il casting prevedono la convocazione in studio dello speaker prescelto insieme al copy.
In nessun patto contrattuale però figurano postille con le quali con i tempi di consegna concordati prevedano in omaggio la mancanza di professionalità.

Inviato il :31/5/2014 14:58


Re: Spot
#48
Guru
Guru


E invece temo sia proprio Acerbo, che ha già prestato la sua voce ad altri spot della stessa azienda. E proprio perché si tratta di lui, la cui professionalità mi è ben nota grazie alla visione, e soprattutto all'ascolto, di numerosi film e serie TV, preferisco pensare che quel bianco l'abbia registrato a fine turno inoltrata, con un piede sulla porta dello studio, il cappotto indossato e la mente già a casa. Così, tanto per ricacciare via il pizzico di delusione che l'ascolto di quello spot mi ha suscitato. È che io 'sti doppiatori li ho un po' mitizzati, e nella mia testa loro non possono mai sbagliarsi, non sulla dizione.
Confermo di aver sentito anch'io, da alcuni speaker nazionali, questo concetto del più mi danno più impegno ci metto, viceversa non ci perdo più di tre minuti, montaggio incluso. Il che non rappresenta un problema, quando il risultato finale è comunque accettabile.

Inviato il :31/5/2014 17:21
Deejay Raf


Re: Spot
#49
Studente
Studente


Mi sto informando: non sembrerebbe Acerbo, ma ancora il condizionale è d'obbligo. Resta il fatto che se è lui mi crolla un altro mito, e resta il fatto che se è lui, il povero Capone a furia di rivoltarsi nella tomba avrà il vestito spiegazzato.
Dopo una domenica di mare, spostamento in macchina ed allucertolamento in spiaggia con zapping in Fm d'ordinanza, scopro - ma credo fossi l'unica a non saperlo! - che la vecchia usanza di servirsi dei propri conduttori per la registrazione degli spot è ancora in voga. Le radio dei pionieri avevano cominciato così, ma già trent'anni fa nel settore della comunicazione si era giunti alla conclusione che un conduttore in veste di speaker pubblicitario non fosse credibile; che casomai, il conduttore potesse essere un testimonial, quindi protagonista di redazionali pubblicitari in diretta, non di spot. A tale proposito e per risolvere un problema comune, in un sorprendente slancio collaborativo - mai più verificatosi in seguito, quando sarebbe stato di grande aiuto in tempi difficili - nelle radio sarde si era giunti a scambi di conduttori per evitare che conduttore e speaker pubblicitario fossero la stessa persona. Gli studi di produzione audio, che allora come oggi non erano presenti in Sardegna, rappresentavano una soluzione non solo troppo onerosa, ma soprattutto troppo lenta: l'audiocassetta con lo spot inciso doveva varcare il mare ed i tempi diventavano lunghi e incerti. Ora si è cambiata idea? Si è ritornati al conduttore-speaker? Le radio sarde vogliono lanciare nuove mode nel mondo della comunicazione rilanciando vecchi modelli revival? Del resto anche i pantaloni a zampa ogni tanto ritornano.

Inviato il :8/6/2014 22:53


Re: Spot
#50
Studente
Studente


Indubbiamente è Sandro Acerbo.

Inviato il :9/6/2014 15:01


Re: Spot
#51
Studente
Studente


Da cosa deduci sia Acerbo? Dal fatto che in passato abbia speakerato campagne per la stessa azienda? Dal timbro molto simile? O lo sai per vie certe? Se un altro mito deve venir meno ai miei occhi - meglio orecchie! - mi devo preparare e ne devo avere certezza assoluta!

Inviato il :9/6/2014 15:22


Re: Spot
#52
Studente
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conosco molto bene la sua timbrica vocale.Nei primi anni 80 inziò la sua carriera nella CD(cooperativa doppiatori).Voce di vari personaggi di cartoni animati,telefilm.Agli albori delle tv locali che si affiliavano a vari circuiti televisivi es:RTI(rete televisiva italiana)-M81(modulo 81)

Inviato il :9/6/2014 18:29


Re: Spot
#53
Nobel
Nobel


Citazione:

onair ha scritto:
Dopo una domenica di mare, spostamento in macchina ed allucertolamento in spiaggia con zapping in Fm d'ordinanza, scopro - ma credo fossi l'unica a non saperlo! - che la vecchia usanza di servirsi dei propri conduttori per la registrazione degli spot è ancora in voga...

Non so dove tu abbia vissuto negli ultimi 20 anni,ma dalle nostre parti è la prassi...D'altronde,se il committente è (ad esempio) una proloco che pretende l'intera lettura della locandina della sagra/festa/manifestazione senza preoccuparsi che questa sfori abbondantemente i canonici 30 secondi,che senso avrebbe commissionarlo ad uno studio di produzione? O un elenco di prezzi di un qualsivoglia supermercato,richiede forse lo studio di produzione? Con la voce di Acerbo? Se ha messo poco impegno nello spot tv nazionale,figuriamoci in questi casi...

Inviato il :9/6/2014 19:44


Re: Spot
#54
Studente
Studente


...sì Gap.

Inviato il :9/6/2014 21:16


Re: Spot
#55
Studente
Studente


...sì Gap, senza ombra di dubbio sì, serve un professionista; che lavori per uno studio di produzione audio o che sia interno alla radio ha poca importanza, ciò che importa - tralasciando ovvietà riguardanti le sue capacità legate allo speakeraggio pubblicitario -, è che in quella radio non conduca. E' un lungo discorso e come per tanti altri la Sardegna arriverà a farlo quando oltre il mare si sarà passati al teletrasporto. La proloco paga con i soldi del Monopoli? L'inserzionista del supermercato è un falsario? ...no? Allora meritano uno spot ben fatto come quello della discoteca, del mobiliere, della parrucchiera, del ristoratore o dell'evento trend del momento. E questo solo per mettere l'accento sul rispetto per l'inserzionista. Se invece vogliamo metterlo sulla radio, l'effetto volemosebene che da il conduttore che chiude l'intervento a ridosso dello spot con la sua stessa voce, credo si commenti da solo. Inoltre - e giusto per citare ciò che ho sentito solo in un paio d'ore domenica - vedo che per non farci mancare niente alcuni spot sono liberamente ispirati a DJ Giostra, o a Maurizio Seimandi del Telegattone, per coloro che sanno chi è. Che c'entra la durata spot? Il fatto che non si riesca a convincere il cliente a non voler tutto Guerra e Pace dentro lo spot, non significa che non lo si possa far incidere in cabina da un professionista. In Sicilia Calabria Puglia vanno spot da un minuto - inascoltabili - in Veneto Lombardia si è passati al 15 secondi ad apertura cluster ed il 7 di richiamo in chiusura, ma non per questo vengono incisi da chi conduce.
La radio è una cosa seria, facciamocene una ragione.

Inviato il :9/6/2014 22:44


Re: Spot
#56
Nobel
Nobel


Sì,OnAir,la radio DOVREBBE essere una cosa seria.Ma in Italia non lo è mai stata,a partire dal far-west degli anni 70 in poi,complice una "regolamentazione" del settore a dir poco ridicola,che ha consentito una proliferazione di emittenti che ancora oggi sono troppe per il mercato anche nazionale.Tanto è vero che nelle nazionali i soldi si fanno in altro modo,non certo solo con la pubblicità.
Tornando alle locali,il fatto che al sud facciano spot da un minuto che tu stessa giudichi inascoltabili,dice tutto.E' l'inserzionista stesso a non avere rispetto di se stesso,non capendo che lo spot-divinacommedia non lo sente nessuno,quindi il tuo ragionamento sembra essere "chi se ne frega,basta che paghi".A questo punto anche la radio può fare lo stesso discorso,e a incidere lo spot magari è lo stesso editore...


Inviato il :10/6/2014 0:04


Re: Spot
#57
Studente
Studente


Non meniamo il can per l'aia alla sarda Gap; non nascondiamoci nel male comune come solo noi sardi sappiamo fare. Quando quella regolamentazione ha consentito a chi aveva qualche lira di travestirsi da editore, è andato bene a tutti: ora che pascolano vacche magre è colpa della regolamentazione. La fetta più grossa della colpa è farcita di mancanza di professionalità, decorata con improvvisazione e glassata di mancanza di rispetto per l'inserzionista. Tra il "basta che paghi" e la decenza c'è una sana via di mezzo che mette in salvo la serietà del lavoro di ognuno dei professionisti che lavora - dovrebbe lavorare! - in radio.
Il tipico editore sardo, o che lavora in Sardegna - quasi bastasse l'aria a condizionarlo - piuttosto che fare mea culpa si specializza nella minuziosa distribuzione delle responsabilità del proprio insuccesso.

Inviato il :10/6/2014 9:12


Re: Spot
#58
Nobel
Nobel


No,a me non è mai andato bene che chiunque potesse accendere una radio senza alcuna competenza e addebito proprio al "fate pure come volete" dello stato degli anni che furono la situazione attuale.E quello attuale (lo stato) non è molto diverso,che non ha mai organizzato nemmeno il riassetto delle frequenze radio e tv:i risultati si vedono soprattutto nelle zone di confine con gli altri stati quando un conflitto tra due frequenze viene risolto sempre a favore dell'emittente estera perchè tutelata dal suo stato di appartenenza e dall'unione europea.E questo è solo un esempio.
Poi,lungi da me l'idea di difendere gli editori,che si devono prendere la loro responsabilità.Facciamocene una ragione:i professionisti della radio non esistono,forse perchè dovrebbero lavorare gratis o quasi,e qui torniamo al solito punto.
Quanto all'inserzionista si prenda pure anche lui la sua bella fetta di incompetenza a volte condita anche di arroganza,o semplicemente di ingenuità.Ho sentito alcuni esercenti che pubblicizzano la loro attività su tutte o quasi,le radio della zona.Benissimo,ma l'errore grossolano consiste nel fatto che ogni radio manda in onda uno spot diverso,seppur fatto da studi di produzione.Tu ne sarai entusiasta,perchè così lavorano più studi di registrazione,ma converrai che si tratta di un errore colossale:lo spot deve essere unico e riconoscibile all'istante su tutte le emittenti sulle quali va in onda.Invece,complice il fatto che la produzione dello spot è un omaggio,viva la varietà...e la confusione.

Inviato il :10/6/2014 19:31


Re: Spot
#59
Studente
Studente


Mi trovi perfettamente d'accordo Gap: è un errore grossolano non dare continuità alla comunicazione. Ora che abbiamo fatto alla sarda, abbiamo individuato qualcuno a cui dare la colpa o qualcuno con cui condividerla, abbiamo risolto? No, siamo sempre al solito punto, quello che ruota intorno alla mancanza di rispetto per l'inserzionista. O pensi sia il caso di rivolgere l'attenzione solo ad aziende con ufficio marketing?

Inviato il :10/6/2014 23:15


Re: Spot
#60
Nobel
Nobel


Invece per te la colpa è esclusivamente dell'editore e il cliente (inserzionista) ha sempre ragione,anche quando ha torto marcio?
Se il cliente si ostina a volere assurdi elenchi di prezzi e offerte lette a velocità non recepibili a orecchio umano,l'editore dovrebbe dire no grazie e rifiutare un contratto? Con la fame che c'è,mi pare inverosimile...Potremmo stare giorni a elencare le condizioni ideali di lavoro in radio,ma la realtà credimi,è ben altra e ben più triste...

Inviato il :10/6/2014 23:51


Re: Spot
#61
Studente
Studente


Ma quando mai! In tempi come questi il no grazie è fuori discussione, e per come la vedo io lo era anche quando le telefonate degli inserzionisti interessati ad acquistare passaggi, arrivavano direttamente alla radio - qualcuno quei tempi non li ha mai conosciuti, ma sono esistiti, non sono frutto della mitologia radiofonica -.
Ora però, superando il punto sugli inutili elenchi di prezzi (ma se è un supermercato che vuoi che ci metta?) superando l'inutile inserimento di uno o più numeri di telefono (numero utile solo ad un pronto-pizza e solo a patto che sia talmente tondo da poterlo ricordare senza appuntarlo) perché registrare in casa lo spot?
Se un professionista ha dalla sua, oltre a tutte le altre caratteristiche di cui abbiamo già discusso, anche la capacità di sciorinare di trentatré trentini che entrarono a Trento a velocità supersonica in modo udibile, produrrà un elenco di prezzi comunicativamente comunque inutile, ma che non apporterà danno estetico alla radio. Il prodotto radio è immateriale, legato quindi solo ad un'immagine mentale che tutto ciò che mette in onda può evocare. Non dimentichiamolo.
La realtà che descrivi la conosco molto bene, e purtroppo è proprio come la descrivi tu; è il passaggio successivo che contesto: lo sguazzare nei vari aspetti del problema al solo scopo di sottolineare il colpevole senza la minima volontà di superarlo, trovare il giusto compromesso e risolverlo. Fare insomma ciò che si fa in qualsiasi lavoro, professione, mestiere; o l'editore radiofonico fa eccezione?
No, il mio entusiasmo non è legato al lavoro in più che arriverebbe agli studi di produzione audio d'Italia se le radio sarde decidessero di non apparire più in pubblico in mutande; proverei orgoglio a vederne nascere uno in Sardegna semmai; uno studio di produzione audio non con la sola sede legale in Sardegna o con editing fatto in Sardegna, ma uno studio con speakers pubblicitari sardi.

Inviato il :11/6/2014 10:11


Re: Spot
#62
Nobel
Nobel


Dunque,dove eravamo rimasti? Ah,sì:l'immagine mentale evocata da ciò che va in onda,il non procurare un danno estetico alla radio...

Allega file:


mp3 zerolive.mp3 Dimensione: 2,591.76 KB; Richieste: 17

Inviato il :12/6/2014 16:10


Re: Spot
#63
Guru
Guru


A me 'sti due spot hanno fatto sorridere, e l'idea non mi sembra cattiva: le gag registrate in loco, magari proprio dall'emittente che li trasmette, mentre per la parte istituzionale, la voce esperta di uno speaker professionista. Sono sicuro che uno spot locale prodotto in questo modo può fare molta più presa rispetto ad un altro col solo speakerato imperturbabile.

Inviato il :12/6/2014 19:57
Deejay Raf


Re: Spot
#64
Nobel
Nobel


Forse perchè tu li senti per la prima volta,ma a me suonano come un salto indietro di 30 anni e passa.Sostanzialmente si sta cercando di far ricordare la radio com'era ai suoi albori.E personalmente,non ne sentivo affatto la nostalgia...ma i gusti son gusti...
OnAir? No comment? Sei rimasta basita?

Inviato il :12/6/2014 23:19


Re: Spot
#65
Studente
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Eccomi. Vuoi che ti stupisca Gap? Fondamentalmente sono d'accordo con Raf. Ci sono dei però dei ma e dei se però. Se hai la pazienza di leggerli... L'idea di creare gags in loco, concluse da finale istituzionale, rappresenterebbe la variante allo spot registrato in casa alla DJ Giostra, ed allo spot dallo speakerato imperturbabile come lo definisce Raf. Ora però restano da stabilire alcuni punti fermi per evitare di superare quel limite sottilissimo che intercorre fra la buona idea ed il cattivo gusto:
A - l'azienda in questione deve potersi permettere l'immagine che restituisce uno spot con gag - una clinica dentistica non è il cliente adatto, anche se l'editore ci terrebbe a farlo perché gli è venuta la battuta sul dentista che mangia con i denti degli altri -
B - la presenza di spot con gags non deve ridondare nel cluster
C - la gag va scritta rispettando comunque le regole base della scrittura pubblicitaria, e recitata con i giusti tempi teatrali

Lo spot Pistorozzi ad esempio è inutilmente lungo - 43 secondi - e ridondante di battute e numeri di telefono. A cosa serve il numero in testa? Lo spot deve cominciare con lo squillo di telefono, ancora meglio con il "Pronto" e la parte istituzionale deve essere montata subito dopo la prima battuta: "non la faccia giocare". Durata 25 secondi: si eviterebbero la perdita del ritmo e le inutili battute successive, utili all'autocompiacimento degli autori/attori ma deleterie per la comunicazione. Se proprio la vena ironico-creativa dell'autore è in piena, si incidono più spot con stesso finale istituzionale e gag iniziale diversa, e li si inserisce in rotazione.
Lo spot Carenti va decisamente meglio: dura 35 secondi ed mantiene un buon ritmo.
Ma non è che ne vien fuori che anche scrivere spot è un mestiere? Lo è eccome, anche se le radio locali hanno l'esigenza economica di far da sé. In spot locali non è difficile: superate le esigenze del cliente che ci vuol dentro l'impossibile, basterebbe rievocare le lezioni della maestra alle elementari per evitare i comunissimi conflitti di genere e numero o scivoloni sui congiuntivi - quelli non ci sono? Aprite meglio le orecchie -.
In spot con gags però serve la padronanza dei tempi teatrali - l'ABC della risata, quella di Stanlio e Olio per intenderci -. A volte i tempi teatrali sono innati, a volte è bene studiarli, altrimenti 30 anni di spot con gags rendono il primo spot uguale all'ultimo: pesante.

Inviato il :13/6/2014 0:21


Re: Spot
#66
Nobel
Nobel


Mi sarei stupito se non avessi espresso alcun parere,ma ora sono sollevato e contento.Cominciavo a pensare che fossi in qualche modo coinvolta.Ho sempre la pazienza e il piacere di leggere le tue opinioni,anche quando siamo in disaccordo.E mi interessava sapere il tuo giudizio su QUESTO "prodotto",su quale possa essere l'impressione dell'ascoltatore.E la tua ultima frase mi soddisfa pienamente...

Inviato il :13/6/2014 0:58


Re: Spot
#67
Nobel
Nobel


E pensare che oltre venti anni fa erano questi spot che andavano in onda...
Ne ho recuperato un paio da una vecchia audiocassetta,per cui il suono è quello che è...

Allega file:


mp3 Spot Vintage.mp3 Dimensione: 854.41 KB; Richieste: 12

Inviato il :17/6/2014 0:18